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Economia

Dossier Rifiuti in Umbria, i dati sulla raccolta di carta e cartone: superati gli obiettivi previsti dall'Ue

Nel 2020 in Umbria sono state raccolte complessivamente 56.740 tonnellate di carta e cartone, in calo del 4% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è frutto principalmente delle restrizioni dovute alla pandemia, della chiusura di esercizi commerciali e della ristorazione, delle nuove abitudini di vita e consumo, dell’assenza di turisti, che hanno inciso in maniera determinante sulla produzione dei rifiuti e conseguentemente sulla raccolta differenziata. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia curato da Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, nato nel 1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di “imballaggio ecologico”. 

Nel 1997, con l’entrata in vigore del D. Lgs. 22/97, Comieco si è costituito in Consorzio Nazionale nell’ambito del sistema Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, e attraverso una incisiva politica di prevenzione e di sviluppo, ha contribuito a triplicare la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, passando da 1 a 3,5 milioni di tonnellate. Durante lo scorso anno, in Umbria, Comieco ha gestito 42.886 tonnellate, ben 15.640 in più rispetto all’anno precedente e pari al 75,6% della raccolta differenziata di carta e cartone, trasferendo ai Comuni in convenzione oltre 2,47 milioni di euro in corrispettivi economici. Analizzando i dati su base provinciale, Perugia è la provincia più virtuosa con 43.892 tonnellate di carta e cartone raccolte e avviate a riciclo e una media pro-capite pari a 66,1 kg/ab. Nella provincia di Terni, invece, sono state raccolte 12.848 tonnellate e la media pro-capite è di 55,7 kg/ab.

“Nonostante le 2.346 tonnellate in meno raccolte, anche in un anno difficile come il 2020 la raccolta differenziata resta una pratica consolidata, tant’è che quella di carta e cartone in Umbria rappresenta il 13% del totale dei rifiuti urbani prodotti” – dichiara Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. “L’Umbria si conferma virtuosa: la raccolta media pro-capite è superiore a quella nazionale, pari a 57,2 kg/ab.” A livello nazionale, nel 2020 la raccolta differenziata di carta e cartone ha complessivamente tenuto in Italia, con quasi 3,5 milioni di tonnellate raccolte. In un contesto generale in cui i rifiuti si sono ridotti del 3% e le raccolte differenziate complessive sono calate del 2,5%, quella di carta e cartone è diminuita di poco, solo dello 0,6%. Ciò significa che l’attenzione per i rifiuti cellulosici, anche in questo scenario, è rimasta alta.

Spostando l’attenzione sulla qualità dei conferimenti dei cittadini, il 2020 consolida il cambio di passo iniziato nel 2019: per il secondo anno consecutivo, il dato medio (2,29%) di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità. La raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello. Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha raggiunto l’87,3%: sono stati quindi raggiunti e superati in anticipo gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2030 e l’Italia si conferma così ai primi posti in Europa per i volumi di carta e cartone avviati a riciclo.

Altra nota positiva è quella pubblicata dal Ministero della transizione ecologica (Mite). Sono stati infatti resi noti i due decreti con i criteri in base ai quali verranno scelti gli interventi previsti per accedere ai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr). Messi a disposizione poco più di due miliardi di euro, ripartiti su due linee d’investimento: la prima, che cuba 1,5 miliardi di euro, dedicata alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti, mentre la seconda destina 600 milioni di euro alla realizzazione di iniziative ‘flagship’, cioè di punta, per le filiere di carta e cartone, plastiche, Raee (rifiuti elettronici), tessili.

Il 60% delle risorse complessivamente disponibili, pari a un miliardo 260 milioni di euro, sarà destinato alle Regioni del Centro-Sud: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, quindi entro il prossimo 14 ottobre, il Mite pubblicherà gli avvisi per la presentazione delle proposte progettuali. “Non sono in ogni caso ammissibili al finanziamento – chiariscono entrambi i decreti – gli interventi che hanno ad oggetto investimenti in discariche, in impianti di Trattamento Meccanico biologico/Trattamento Meccanico (Tmb, Tbm, Tm, Stir, ecc.) o inceneritori o combustibili derivati da rifiuti, nel rispetto del principio Dnsh anzi richiamato o l’acquisto di veicoli per la raccolta dei rifiuti”.

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