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Dopo inchieste e sequestri: autorizzato il riavvio dell'impianto compostaggio di Pietramelina... ma a precise regole

Il Servizio regionale Autorizzazioni ambientali ha rilasciato oggi il provvedimento che consente, a precise condizioni, il riavvio dell'impianto di compostaggio di Pietramelina. L’impianto tratterà una quantità massima di 46.000 tonnellate all’anno di rifiuti urbani, costituiti per almeno il 30% da rifiuti ligno-cellulosici (sfalci e potature) e il rimanente (per un massimo di 32.200 tonnellate all’anno) costituito da rifiuti organici umidi provenienti dalla raccolta differenziata. La domanda del gestore è pervenuta agli uffici regionali l’11 agosto scorso, con integrazioni progettuali che sono state presentate l’11 ottobre scorso.

L’impianto di Pietramelina è autorizzato a svolgere operazioni di recupero di rifiuti per la produzione di compost di qualità da utilizzare in agricoltura. È ammessa una quota di scarti complessivamente non superiore al 25% dei rifiuti trattati, comprensiva dello scarto primario proveniente dalla fase di pre-trattamento ovvero di selezione meccanica e dello scarto secondario proveniente dalla fase di trattamento aerobico ovvero di compostaggio.

"L’effettivo inizio del conferimento dei rifiuti potrà avvenire soltanto a seguito di lavori di chiusura del bacino di compostaggio e di convogliamento dell’aria ad un impianto di trattamento mobile (biofiltro) posizionato all’esterno del capannone per ridurre le emissioni odorigene. Le lavorazioni che si svolgeranno all’esterno, di pre-trattamento dei rifiuti e di maturazione del compost, sono state ridotte allo stretto indispensabile e assoggettate a particolare prescrizioni gestionali".

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