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Economia

Le imprese umbre e la digitalizzazione: per il futuro si può fare molto di più

Presentato uno studio di Unicredit sulle piccole imprese umbre riferito al livello digitalizzazione raggiunto, l'efficenza, l'innovazione e la capacità di ingresso di nuovi mercati

In un momento di crisi commerciale e finanziaria la crescita delle imprese non può prescindere dallo sviluppo e dalle innovazioni tecnologiche, uno studio dell'Osservatorio UniCredit sulle piccole imprese ha focalizzato uno degli aspetti dei cambiamenti strutturali necessari alle imprese del ventunesimo secolo: "La digitalizzazione delle imprese umbre: efficenza, innovazione e conquista dei nuovi mercati".

La ricerca è stata presentata e illustrata oggi - 19 marzo - a Perugia da Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager di UniCredit per il centro nord, e fa parte di uno studio più ampio sull'intera situazione nazionale. "Per la piccola e media impresa è fondamentale investire in digitalizzazione per poter essere competitivi. Le nuove tecnologie - ha continuato Lorenzi - hanno il grande pregio di abbattere le barriere commerciali e di allargare gli orizzonti del business anche a mercati che diversamente sarebbero difficili da raggiungere. Le imprese umbre devono cogliere questa opportunità e puntare sull'innovazione tecnologica per riattivare un circolo virtuoso fatto di nuovo imprenditoria, nuove opportunità commerciali e crescita occupazionale".

Nella crisi generale l'Italia paga ancor di più il suo ritardo in termini di digitalizzazione, basta analizzare alcuni indicatori, come l’indice di intensità digitale e il numero di imprese che utilizzano la banda larga. Tale differenza è causa di un ulteriore gap rispetto a quelle aziende che hanno un accesso facilitato alle infrastrutture digitali e riescono a sfruttare meglio la capacità d’uso di internet. Infatti, secondo una ricerca del Boston Consulting Group, l’indice di intensità digitale colloca l’Italia al 27esimo posta, in coda tra le nazioni OCSE. L’Umbria ha un indice di 67, superiore al dato nazionale (63), ma fortemente in ritardo rispetto alla media dei paesi OCSE, mentre, secondo l’Istat, in Umbria le imprese che usano la banda larga sono 85 su 100, dato in linea con la media italiana (83).

La possibilità che la digitalizzazione avanzata diventi una leva per l'impresa è un'assunto alla base dello studio che cerca di analizzare le sottili differenze tra il tessuto commerciale umbro e quello nazionale. Le piccole imprese umbre secondo le analisi di Unicredit non sfruttano come dovrebbero le opportunità disponibili, e se i dati infrastrutturali sono sostanzialmente positivi le piccole imprese umbre risultano invece più indietro in tema di utilizzo di sistemi informatici complessi rispetto alla media italiana.

Tutti i valori per le piccole imprese umbre sono sostanzialmente al di sotto della media nazionale nelle tipologie di processo informatico: software per la produttività individuale, sistemi gestionali di base, sistemi gestionali avanzati, sistemi di condivisione automatica delle informazioni tra diverse funzioni aziendali. Se sui sistemi gestionali di base il valore umbro è il 63,5% rispetto al dato del livello nazionale è 60%, nel caso di quelli avanzati solo una su dieci fa della digitalizzazione uno strumento sofisticato di sviluppo.

Lo studio analizza anche quello che è un aspetto fondamentale della digitalizzazione: l'uso di internet. Anche in questo caso l'utilizzo del web da parte delle piccole imprese umbre si ferma ad un livello base, anche se la quasi totalità delle imprese utilizza l’e-mail come canale di comunicazione: 93 contro il 91,5 della media nazionale. Gli altri valori sono in linea o inferiori alla media nazionale con particolare riferimento all’utilizzo delle Reti intranet aziendali dove il valore è di 31 rispetto al 42 del totale Italia.

Molto dovrà necessariamente passare per investimenti in formazione per poter appieno sfruttare le possibilità d'impresa del web, uno dei canali individuato dallo studio è l'e-commerce, e in questo dato l'Umbria mostra una sorprendente differenza di uso del commercio digitale se si tratta di vendite o acquisti. In Regione, in media il 14,7% del fatturato delle piccole imprese è realizzato online, mentre gli acquisti tramite canali telematici raggiungono in media il 26%.

I dati oltre a mostrare un'ampio margine di sviluppo possibile dell'e-commerce, evidenziano come l'uso dello scambio commerciale on-line è condizionato dalla fiducia nell'interlocutore, e in regione ci si fida più ad acquistare on-line che non a vendere, magari per paura di un mancato incasso.

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