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Economia Deruta

Deruta, maioleche e ripresa: al via il progetto "Ceramica made in Umbria"

Regione Umbria, Comune di Deruta e associazioni di categoria per l'innovazione dell'artigianato si sono incontrate nella città della ceramica per presentare il progetto regionale, "Ceramica made in Umbria"

L'economia umbra riparte dalla tradizione, da una programmazione precisa e condivisa, intorno ad uno dei suoi comparti più rappresentativa: la ceramica artistica. Settore quello delle maioliche che negli ultimi mesi ha risentito molto della crisi economica ma che cerca un rilancio attraverso ricerca e sviluppo, in direzione della progettazione di nuovi oggetti e arredi di design in ceramica.

Come era già stato anticipato nei mesi scorsi oggi è stato presentato ufficialmente il progetto 'La ceramica Made in Umbria', questa mattina a Deruta in una sala del Museo regionale della ceramica gremita di operatori del settore, si sono incontrati rappresentanti delle associazioni di categoria, docenti del Liceo Artistico 'Alpinolo Magnini' e dell'Istituto italiano di Design, numerosi i giovani, a poca distanza dalle fornaci San Salvatore appena restaurate che confermano la millenaria tradizione artistica della ceramica a Deruta e in Umbria.

Presente inoltre l'assessore regionale all'Economia, Vincenzo Riommi che ha presentato il progetto dando spazio a quello che potrà essere un percorso di rilancio e innovazione per "il grande patrimonio rappresentato dalla secolare tradizione della ceramica artistica e da quel capitale diffuso di centinaia e centinaia di piccole e piccolissime imprese su cui si è costruita la crescita dell'Umbria, con la capacità di innovare i prodotti e di saperli posizionare nei nuovi mercati globalizzati. A Deruta il ciclo della ceramica è l'asse portante dell'economia del territorio, con diverse centinaia di persone tra addetti e indotto che vi lavorano, oltre cento imprese che producono. Dopo una fase di crescita e di espansione, oggi è evidente la necessità di una svolta, in un contesto di difficoltà di tutto il sistema a livello nazionale".

Condiviso con le associazioni di categoria, il progetto ha preso il via con un'analisi realizzata in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia, presentata a Deruta da Antonella Jacoboni, docente di Merceologia del Dipartimento di Economia, e da Marta Lillacci Torretti, che ha contribuito alla sua realizzazione che, attraverso un'indagine a campione tra le imprese attive nei centri umbri della ceramica compiuta tra maggio e luglio 2013, ha messo in luce le fragilità del settore, ma anche i suoi punti di forza, a cominciare dalla qualità delle produzioni, la carta da giocare per conquistare i nuovi mercati dei Paesi emergenti. Fra le soluzioni ipotizzate, dunque, la riorganizzazione aziendale, l’aggregazione delle imprese e il potenziamento della presenza sul web. Ricerca e sviluppo, inoltre, in direzione della progettazione di oggetti e arredi di design in ceramica, il tema ripreso anche nell’intervento di Elisabetta Furin dell’Istituto italiano design di Perugia.

Su questa linea veranno realizzate due collezioni nell'ambito del progetto, realizzate in collaborazione con l'Istituto italiano di Design,  saranno strumento di marketing con cui l'Umbria vuol di nuovo conquistare l'attenzione dei mercati mondiali: una sarà destinata al distretto ceramico di Deruta, l'altra invece sarà più generale e vedrà coinvolte tutte le altre realtà produttive della regione. Ogni collezione sarà composta da circa 10/12 pezzi, ciascuno dei quali sarà realizzato da un'azienda in modo da coinvolgere, per collezione, almeno 7/8 imprese.

"Inseriremo le collezioni - ha detto Franco Brilli, dirigente del Servizio politiche per il credito e l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Umbria - in tutti gli eventi promozionali attinenti al settore, faremo attività seminariali, andremo avanti in coerenza con l’evoluzione legislativa di riferimento, la legge regionale numero 4 del 2013, il Testo unico per l’artigianato".

"Il settore della ceramica è vitale per Deruta e per l'economia dell'Umbria", ha invece ricordato il sindaco, Alvaro Verbena, sottolineando il 'peso' di questo settore dell'artigianato artistico nel territorio comunale, infatti a Deruta sono occupati la metà dei circa mille addetti in Umbria. La sfida si sposta ora dalla lotta alla contraffazione, a salvaguardia delle eccellenze produttive che con il nome di Deruta sono diventate famose nel mondo, alla costruzione di un percorso unitario di rilancio".

"Avere il riconoscimento di 'maestro artigiano' come previsto dalla legge regionale – ha detto Carla Corna, presidente del Comitato artigiani di Deruta – è fondamentale per trasmettere gli antichi mestieri. Soprattutto oggi con la chiusura degli istituti d’arte, che insegnavano il fare, dalla ceramica, al legno ai tessuti. Questa può rappresentare una grande occasione di occupazione per i giovani".
 

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