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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Crisi, Rapporto Unioncamere: negozi e piccole attività a picco

Nel 3° trimestre 2012 un ulteriore peggioramento rispetto al trimestre precedente. E le previsioni sono ancora peggiori per la fine dell'anno e per i consumi e commesse per le festività

Un 2012 che si conferma nei dati del terzo trimestre in Umbria e nelle previsioni (anche per le vendite e l'occupazione sotto il Natale) veramente in piena crisi. Ma ciò che preoccupa ancora di più la Camera di Commercio è che solo le attività più strutturate o di grandi dimensioni riescono a tenere leggermente meglio il mercato, mentre per i piccoli (a partire dalle tradizionali attività commerciali) le perdite e le chiusure sono in costante aumento.

L’orientamento prevalente delle imprese umbre è quello di una situazione di stabilità (56%), il 32% ha un’aspettativa di sviluppo, il 10% di diminuzione e solo il 2% pensa di ritirarsi dal mercato. Questo indicatore evidenzia per l’Umbria una proiezione leggermente più favorevole sia rispetto al dato nazionale che a quello del centro Italia soprattutto in relazione alle prospettive di sviluppo.

ISCRIZIONE E CESSAZIONE PER COMPARTO PRODUTTIVO Il “commercio” è il comparto dove si sono avute la maggior parte delle nuove iscrizioni (quasi un terzo del totale delle nuove imprese classificate); le “costruzioni” seguono a distanza (14% delle nuove nate e registrate), insieme ai “servizi alle imprese” (12% circa). In tutti i comparti le nuove imprese sono risultate in netta contrazione rispetto a quelle iscritte nel precedente trimestre, con punte particolarmente alte nei “trasporti e spedizioni”, “agricoltura” e “costruzioni”.

Il confronto con lo stesso trimestre del 2011 mostra una situazione analoga, con l’eccezione notevole dell’agricoltura, in cui le nuove nate in questo trimestre sono più del 44% di quelle nate nello stesso periodo dello scorso anno. Il “commercio” assorbe anche gran parte delle cessazioni (28,7%), seguito a notevole distanza da “costruzioni” (19%) e da “agricoltura” (17%). “Agricoltura”, “costruzioni”, “trasporti e spedizioni” registrano un numero di cessazioni superiore alle iscrizioni; per tutti gli altri comparti, il saldo rimane positivo.

IMPRESE COMMERCIALI
Nel terzo trimestre 2012 la metà imprese commerciali intervistate segnala una diminuzione delle vendite rispetto al trimestre precedente (nel 2° trimestre le segnalazioni di diminuzione erano state pari al 43%) a fronte di una percentuale del 9% che invece indica un aumento (nel trimestre precedente erano state il 14%). Le vendite totali accusano una contrazione dell’8,4% rispetto all’analogo periodo del 2011, un risultato in linea con il dato nazionale (8,3%) e che segnala un’intensificazione della tendenza al restringimento delle attività visto che nel trimestre precedente il calo era del 6,7%.

SETTORE MANIFATTURIERO La difficile fase congiunturale ha fatto registrare nel 3° trimestre 2012 un ulteriore peggioramento rispetto al trimestre precedente delle attività manifatturiere operanti in Umbria testimoniato da una generale accentuazione delle segnalazioni negative riscontrate per i principali indicatori considerati. E’ quanto si ricava dall’analisi dei risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Umbria con periodicità trimestrale su un campione di circa 400 imprese umbre. Va in ogni caso rilevato che i risultati elaborati per il sistema produttivo regionale evidenziano un andamento complessivamente negativo più contenuto sia rispetto a quello riscontrato a livello nazionale che a quello del centro Italia. In Umbria, a livello quantitativo, la produzione del manifatturiero ha accusato un consistente calo (‐5,6%) rispetto allo stesso
trimestre dell’anno precedente che risulta comunque sensibilmente inferiore sia al decremento registrato in campo nazionale (‐6,9%) che a quello del centro Italia (‐7,5%).Anche la diminuzione del fatturato rispetto all’analogo periodo del 2011 (‐5,7%), risulta di oltre 1 punto percentuale inferiore a quella calcolata per l’intero Paese (‐6,3%) e per le regioni del centro Italia (‐6,7%). Una situazione di maggiore stabilità si registra per il fatturato estero che dopo una lieve contrazione registrata nel trimestre precedente è ritornato al segno positivo con un incremento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2011. Questo risultato va tuttavia valutato tenendo conto che in campo nazionale
si è registrato un incremento dell’1,8% e dell’1,9% nel centro Italia.

INDUSTRIA ALIMENTARE Le indicazioni raccolte per le imprese operanti nel settore dell’industria alimentare mostrano nel 3° trimestre 2012 una dinamica certamente non positiva quanto a produzione (‐6,3%), fatturato (‐6,5%) e ordinativi (‐4,0%) nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente. Anche per questo comparto si rileva una differenziazione marcata per le transazioni con l’estero: la diminuzione del fatturato estero è stata di appena 0,9% mentre quella degli ordinativi dello 0,2%. Le previsioni per il 4° trimestre prefigurano una situazione di sostanziale stabilità con eccezione di quelle relative agli ordinativi del mercato estero. Per il comparto delle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche, si segnalano risultati di
segno negativo per tutti gli indicatori considerati a cominciare dalla produzione (‐8,0%), dal fatturato (‐ 7,1%) e dagli ordinativi (‐8,2%). Fanno eccezione quelli relativi al mercato estero dove si registra una crescita del 5,0% che ha interessato sia il fatturato che gli ordinativi rispetto allo stesso periodo del 2011. Le previsioni per il prossimo trimestre vedono gli imprenditori operanti nel settore segnalare un maggior numero di giudizi positivi, soprattutto in relazione agli ordinativi del mercato estero. La dinamica del settore regionale appare meno favorevole di quella nazionale anche in ordine al grado di utilizzo degli impianti (59,9% rispetto al 71,3%), ma sul fronte delle esportazioni e degli ordinativi dall’estero l’Umbria fa segnare risultati decisamente migliori.

MECCANICA Le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto registrano una decrescita del 3,6% della produzione, del 4% del fatturato nonostante l’apprezzabile risultato (+4,1%) ottenuto sui mercati esteri. La positiva performance sui mercati internazionali conseguita dal comparto è confermata dalla significativa espansione degli ordinativi del mercato estero (+8,9%) e dal numero delle settimane di produzione assicurata dalportafogli ordini. Quanto alle previsioni per il 4° trimestre 2012, la maggioranza dei giudizi rilasciati dagli imprenditori del settore fanno prefigurare una netta tendenza al peggioramento per tutti gli indicatori considerati, leggermente più attenuata per gli ordinativi del mercato estero. Il confronto con gli analoghi dati elaborati per il livello nazionale consente di osservare come in Umbria la dinamica del settore, seppure
negativa, risulti meno pesante.

METALLI
Anche per il terzo trimestre l’industria dei metalli si conferma come uno dei settori maggiormente
penalizzati dalla crisi. Sia per le indicazioni a carattere “qualitativo”, che vedono una netta prevalenza delle
segnalazioni di diminuzione su quelle di aumento, sia per quelle “quantitative”, i risultati dell’indagine
rivelano una situazione di grande difficoltà. In particolare rispetto al secondo trimestre del 2011 si osserva
un calo della produzione (‐9,0%) che segue a quelli, particolarmente pesanti, registrati nel primo trimestre
(‐10,5%) e nel secondo (‐7,2%) rispetto agli analoghi periodi dell’anno precedente. A questo si
accompagnano le contrazioni del fatturato (‐9,2%) e degli ordinativi (‐10,1%). Per questo settore anche il
mercato estero fa rilevare risultati decisamente negativi con una riduzione del fatturato del 6,9% e degli
ordinativi del 7,0%. In linea con queste dinamiche particolarmente negative è il numero delle settimane di
produzione assicurate a fine del trimestre pari a 5,3, il livello più basso tra tutti i settori considerati. Le
prospettive a breve risultano contrassegnate dalla prevalenza di previsioni negative per i vari indicatori
considerati soprattutto in relazione agli ordinativi dall’estero per i quali oltre la metà degli imprenditori
intervistati hanno dichiarato di prevedere una ulteriore diminuzione nel trimestre successivo. Tutti gli
indicatori previsti dall’indagine evidenziano per l’Umbria un quadro d’insieme decisamente più negativo
rispetto a quello nazionale.

INDUSTRIA AUTO ELETTRICHE Meno pesante ma anch’esso di segno negativo il consuntivo del settore delle industrie elettriche ed elettroniche con contrazioni della produzione (‐0,7%), del fatturato (‐1,3%) e degli ordinativi (‐3,3%) rispetto al 3° trimestre del 2011. In questo caso le difficoltà si segnalano con una maggiore intensità sul fronte del mercato estero con un calo del fatturato del 3,5% cui si contrappone un lieve incremento degli ordinativi (0,7%). Le aspettative degli imprenditori per il trimestre successivo sembrano far presagire un’inversione della tendenza negativa vista la netta prevalenza delle segnalazioni di aumento su quelle di diminuzione per tutti gli indicatori considerati. A livello nazionale i risultati conseguiti dal settore appaiono ancor più negativi.

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