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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Economia

Confesercenti, oltre 200 esercizi chiusi nei primi due mesi in Umbria

I dati dell'Osservatorio Confesercenti Umbria: nei primi due mesi dell'anno spariti oltre 200 esercizi commerciali. A conclusione del 1° trimestre, si stima che la perdita arrivi a oltre 350. Se continua così, nel 2013 sarà ecatome, con un totale di chiusure di 1500 imprese del solo settore commercio

I dati sono allarmanti e una conclusione agghiacciante si evidenzia dalle ultime stime di confesercenti umbria: il commercio non si riesce più a fare impresa. Il 2013 si avvia ad essere un anno orribile, ben peggiore del 2012: nel primo bimestre, solo nel settore della distribuzione commerciale, sono spariti oltre 200 negozi, con un vistoso crollo delle aperture di nuove attività (solo 50) . Se il trend restasse invariato, a fine anno registreremo la scomparsa di 1500 negozi, con le ovvie conseguenze negative su economia e occupazione nel nostro Paese.

Confesercenti Umbria parla di una perdita di oltre 3500 posti di lavoro in un anno: nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2013 e il 28 febbraio nel solo nel settore Commercio in Umbria, hanno chiuso i battenti 204 aziende, mentre le aperture sono state 50, per un saldo negativo di 154 unità: praticamente, sono sparite oltre 3 imprese al giorno.

Confesercenti non usa mezze misure per descrivere la situazione, evidenti sono le difficoltà anche se si guarda al crollo di nuove aperture nel settore del commercio al dettaglio, stimando in un calo del 50% rispetto al 2012, inferiore alle 120 circa che hanno aperto nei primi tre mesi del 2012, e rappresenta il dato peggiore degli ultimi 20 anni. Il fenomeno dimostra come la crisi non incide solo sul numero di chiusure, ma anche e soprattutto sulla possibilità di aprire una nuova impresa.

Per quanto riguarda l’emergenza negozi sfitti, secondo la Confesercenti Umbria è necessario mettere mano al fenomeno “inventando un sistema” che coniughi le necessità di messa a reddito degli immobili commerciali con il bisogno delle imprese di utilizzare le strutture per creare impresa, e quindi occupazione e crescita economica. La nostra proposta è di istituire un tavolo tecnico, con le associazioni di imprese e delle proprietà immobiliari, per studiare un ‘canone revisionabile’, che sia remunerativo per il proprietario del negozio e sostenibile per il conduttore, con un impianto giuridico concordato, condiviso dalle parti nella durata e per le pattuizioni”.

Al forte allarme sulle condizioni del comparto del commercio al dettaglio, Confesercenti fa seguire l’azione per trovare un rimedio all’emergenza causata dall’eccesso di liberalizzazioni. La Confesercenti Umbria rilancia l’iniziativa 'LiberaLaDomenica' una proposta di legge di iniziativa popolare per riportare nell’alveo delle competenze regionali le normative su aperture e chiusure delle attività commerciali, e porre così un freno all’eccesso di liberalizzazioni. Il numero di firme necessario per il successo dell’iniziativa è di 50.000: di queste, sono già state raccolte più di 40mila in tutta Italia.

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