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Licenziamenti post-terremoto in tutta l'Umbria: "Dal 2017 aziende e lavoratori senza tutele economiche"

L'allarme porta la firma di Confcommercio che si è rivolta direttamente alla Presidente Catiuscia Marini: "Si faccia portavoce presso il Governo di questa situazione straordinaria"

Gli effetti negativi del terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre, la cattiva pubblicità di alcuni media nazionali e locali che ha allontanato i turisti, stanno alla base degli imminenti licenziamenti che si registreranno, a breve, nel settore del commercio e del servizi di aziende della provincia di Perugia. Per arginare questa nuova crisi è necessario prendere provvedimenti immediati per tutelare i lavoratori e le imprese. Lo scenario negativo porta la firma di Confcommerio che parla  ammortizzatori in deroga per il terziario: "dopo il terremoto, la situazione di imprese e lavoratori in Umbria è spesso di così evidente straordinaria gravità  richiedere misure altrettanto straordinari".

Uno degli strumenti individuati da Giorgio Mencaroni, numero uno di Confcommercio è quello del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga a favore delle piccole imprese e dei negozi; l'altro, in alternativa, l’indennità di integrazione salariale prevista dalla legge anche fuori dai confini del cratere, al fine di alleviare l’enorme disagio delle imprese più colpite dal terremoto.

Tutte richieste ora affidate alla Presidente Marini chiamata a far da portavoce presso il Governo nazionale.  “Dal primo gennaio 2017”, scrive infatti Giorgio Mencaroni, “la Cassa integrazione in deroga non esiste più, anche se è stata operativamente protratta fino al 30 aprile scorso solo per il turismo. Il FIS, la nuova misura di integrazione salariale per chi non beneficia della cassa integrazione ordinaria o straordinaria, non è ancora pienamente operativa, per ritardi tecnici ed interpretativi; ma anche quando sarà a regime, riguarderà solo le imprese con oltre 5 dipendenti. Molte imprese dei servizi scontano oggi cali di fatturato che verosimilmente non garantiranno il mantenimento dei livelli occupazionali, senza che però vi sia al momento alcuno strumento per evitare i licenziamenti nel corso del 2017. 

"C’è, insomma, una situazione di così profondo disagio che richiede interventi urgenti e mirati”: ha concluso Mencaroni. 

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