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IL RISVEGLIO L'Umbria torna a dare lavoro (+3,7%): ecco i settori vincenti

La crescita registrata in Umbria risulta essere la seconda più elevata del Paese (dopo la Basilicata +4,1%) ben superiore alla media nazionale (+0,8%), nonché delle regioni centrali (+0,7%) e del nord del Paese (+0,2%)

L’occupazione regionale nel secondo trimestre del 2015 ha registrato una crescita assai marcata, molto vicina alle performance di Liguria, Marche e Piemonte, che ha toccato quota 358.000 unità, ben 13.000 posti al disopra del livello dell’analogo trimestre del 2014, con una crescita di 3.000 unità rispetto al precedente trimestre. Grazie a tale forte crescita il livello attuale risulta di sole 4.000 unità più contenuto di quello pre crisi (II trimestre 2008) e nel contempo il bilancio dall’inizio dell’anno risulta positivo per ben 9.000 unità. 

A generare la crescita occupazionale sono stati i servizi che hanno raggiunto il massimo storico a quota 175.000 (+9.000 rispetto al II trimestre 2014) ma un importante contributo è venuto dal manifatturiero (75.000, +6.000) e dalle costruzioni (24.000, +2.000) che hanno fatto registrare una inversione di tendenza dopo anni di forti perdite, sebbene il livello resti ancor lontano da quello pre crisi (rispettivamente di 11.000 e 8.000 unità). Stabile l’occupazione del commercio, alberghi e ristoranti (74.000).

La crescita registrata in Umbria (+3,7%) risulta essere la seconda più elevata del Paese (dopo la Basilicata +4,1%) ben superiore alla media nazionale (+0,8%), nonché delle regioni centrali (+0,7%) e del nord del Paese (+0,2%)”. A seguito di tali dinamiche il tasso di occupazione umbro è così risalito al 63% facendo registrare la crescita più marcata del Paese (+2,7 punti) e portandosi così a soli 1,5 punti dal valore pre crisi. In Umbria è superata nettamente nettamente la soglia media nazionale (56,3%) e quella del Centro (61,3%,) e si accusa un gap inferiore a 2 punti da quello del Nord (64,8%).

Il tasso di disoccupazione è ora pari al 9,8%, un valore di pochi decimi inferiore a quello che si registrava nel secondo trimestre 2014 (-0,4 punti) ma fortemente in calo rispetto al dato del precedente trimestre (12,5%); il dato umbro risulta ora inferiore alla media nazionale (12,1%, -0,1 punti) e della ripartizione di appartenenza (10,7%, +0,1 punti) e dista circa 2 punti dalla media del Nord (7,9%, -0,3 punti).

La ripresa dell’occupazione sta favorendo sia gli uomini (200.000, +6.000) che le donne (158.000, +7.000); per quest’ultime il livello occupazionale è così tornato prossimo a quello pre crisi mentre per gli uomini continua ad essere più contenuto (-4.000).

“Siamo dunque di fronte a dati incoraggianti – ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale Paparelli - che dovranno essere sostenuti da politiche innovative in grado di consolidare e incentivare il lavoro attraverso una forte spinta alla qualificazione del sistema economico regionale. Lo faremo  anche con la ridefinizione di nuove politiche su credito e formazione e con nuove modalità di impiego di fondi pubblici atte a favorire e premiare la competitività delle nostre imprese attraverso un percorso esclusivamente orientato a riconoscerne il valore e il merito".

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