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Coronavirus, aziende in profonda crisi. Fioroni: "Piano regionale per il sostegno al credito nel breve periodo"

La task-force regionale economica diretta dagli assessori regionali Michele Fioroni e Paola Agabiti è in stretto contatto con le aziende. Intervista al titolare allo sviluppo economico. "Chiudere tutto? Ci sono aziende che rischiano di perdere tutto"

Gli uffici regionali, in piena emergenza da coronavirus che riguarda non solo la sanità ma anche l'economia, stanno sfornando grafici e simulazione in serie prefigurando scenari e modalità di intervento immediati da attuare con risorse (a bilancio) e con quelle ipotizzate che saranno messe a disposizione dal nuovo decreto economico del Governo Conte che si sta aspettando da alcuni giorni. La task-force regionale economica diretta dagli assessori regionali Michele Fioroni e Paola Agabiti è in stretto contatto con le aziende e le associazioni di categorie per acquisire tutte le criticità e tutte le emergenze che via via si stanno evidenziando in un Paese di fatto semi-bloccato per arginare il contagio da coronavirus.

"Stiamo lavorando su due tavoli per l'emergenza economica - ha spiegato Michele Fioroni a Perugitoday.it - uno regionale e l'altro nazionale che comunque restano strettamenti correlati. Perchè a secondo di quello che deciderà il Governo dovremo indirizzare parte delle nostre risorse. Se alcuni settori restano scoperti o sotto-finanziati abbiamo il compito e il dovere, come Regione, di rendere la coperta dei finanziamenti il meno corta possibile. Per quanto riguarda il tavolo regionale, sentite le esigenze delle aziende, del commercio e degli artigiani, siamo a buon punto per un piano di sostegno per garantire liquidità nel breve periodo permettendo a tutti di poter respirare e andare avanti. Stiamo valutando due ipotesi: tramite Gepafin - ci sono già fondi disponibili - offrire le garanzie tradizionali per l'accesso al credito oppure finanziare tramite forme innovative il circolante, le esposizioni di breve periodo, che sono le maggiori criticità ad oggi. Sto parlando in prevalenza di esposizioni verso fornitori".

Cosa chiedono gli imprenditori, commercianti e artigiani in queste ore al tavolo della task-force economica?: "Da una parte, ovviamente chiedono aiuti immediati, ma dall'altra chiedono di programmare anche interventi condivisi sull'internazionalizzazione delle imprese guardando al futuro prossimo, quello della ripartenza post-crisi. Un segnale di ottimismo che non va sottovalutato. Fondamentale, come hanno più volte ribadito, restare uniti e fare squadra tra pubblico e privato".

Cosa pensa e cosa pensano gli imprenditori della proposta di chiudere tutto, cantieri e fabbriche, per arginare il contagio e ripartire? "La questione è oggettivamente complessa. Ci sono molte attività che stanno gestendo produzioni internazionali e se non inviano le merci o se non forniscono i servizi verranno immediatamente sostituite perdendo quindi entrate importanti per garantire occupazione e il futuro stesso dell'azienda. I protocolli sia per la sicurezza sul lavoro che quelli per la tutela della salute pubblica, ci sono e devono essere rispettati anche sui luoghi di lavoro. Per arginare il contagio servirebbe più buonsenso: ad esempio meno persone a spasso senza un reale motivo, una reale necessità. Purtroppo in Umbria ancora ci sono persone che non hanno capito la gravità di questa emergenza". 


 

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