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Economia Corciano

Il coraggio di Valeria: "Da precaria perenne ad allevatrice di lumache, vi racconto la mia nuova impresa"

A Corciano è nato ‘La lumaca Zibellino’, il primo esempio di elicicoltura che invita sagre e ristoranti a scommettere sul prodotto a Km0

“Ero curioso di vedere un allevamento di lumache. Quando mi hanno chiamato sono andato subito. È importante mostrare le esperienze positive, le esperienze di chi si rimette in gioco cullando i propri sogni”. A dirlo, Cristian Betti, Sindaco di Corciano, al rientro dalla visita a un allevamento nuovo di zecca e capofila sul territorio, “La lumaca Zibellino”.

Titolare, Valeria Zito, insegnante di inglese, definitasi “in precariato perenne” e madre di due bambini di 8 e 4 anni, che insieme al marito, dipendente dell’Università degli Studi ha deciso di mettere a frutto i terreni di famiglia. “Ci siamo trasferiti a casa di mia madre da un paio d’anni – racconta – nella campagna di Taverne, parallela alla direttrice principale, il terreno era incolto e, d’accordo con mio marito, ci sembrava un peccato lasciarlo così. E’ stato lui ad informarsi, cercando come poterlo sfruttare, da lì è nata l’idea di adibirlo ad allevamento di lumache. Sembrerebbe infatti che questa modalità, con un lavoro affrontabile possa garantire un giusto guadagno”.

Da lì la coppia ha cominciato a lavorare la terra (intanto 4000 metri, destinati a salire presto a 6.000, degli oltre 2 ettari disponibili – ndr), impiantando le piante giuste  e l’irrigazione migliore per favorire il proliferare dei molluschi. “In realtà dopo il grande lavoro di creazione dei recinti, le reti vanno interrate per almeno 20 cm, il lavoro quotidiano è meticoloso – prosegue Valeria –  Ogni mattina va controllata la vegetazione dentro i recinti ed anche la corrente a bassa tensione che passa attraverso le recinzioni per evitare che le lumache scappino, va anche messa in atto un'attività preventiva contro i possibili predatori (topi, uccelli, ecc.) e predisposta l'irrigazione serale. Poi, occorre aspettare con pazienza. Intorno alla metà di giugno abbiamo inserito i nostri riproduttori e dopo l’accoppiamento e la gravidanza di un mese contiamo di iniziare a raccogliere i frutti del nostro lavoro tra settembre ed ottobre. Si tratterà di un momento altrettanto impegnativo - ribadisce - la raccolta andrà effettuata a mano, mediante bancali inseriti nei recinti, sfruttando l'attrazione delle lumache per il legno. Quindi le lumache saranno spurgate in maniera naturale in magazzino e poi vendute pronte per essere cucinate".

La sfida è interessante, visto che l’elicicoltura da qualche tempo viene individuata da molti aspiranti imprenditori come uno dei possibili settori in cui crearsi un lavoro ed ottenere un reddito. Benché non abbiano esperienza, Valeria ed il marito sono attenti a non commettere errori. “Siamo consapevoli che stiamo cominciando ora, al momento abbiamo intenzione di aumentare la produzione, sperando di non venire bloccati dal tasso di mortalità di questi gasteropodi o di non vederli andare in letargo troppo presto perché non annaffiamo abbastanza le piante …”.

Chiamata a delineare un futuro del suo business, la neo imprenditrice riconferma di pensare all’utilizzo commerciale della lumaca come carne, tant’è che sono stati già allacciati contatti con ristoratori e organizzatori di sagre “speriamo di vendere le lumache anche attraverso supermercati per il consumo in casa; a breve lanceremo un video promozionale – aggiunge – nel quale uno chef consiglia qualche piatto … perché non sposare questa produzione a Km0 mettendo in campo la creatività. Continuando a sognare si potrebbe anche pensare di sfruttare la bava delle lumache, una sostanza ricchissima di proprietà e per questo molto richiesta sul mercato e impiegata in farmacia o nella cosmesi naturale, per il suo effetto rigenerante sulle cellule della pelle”. Davanti a tanto entusiasmo, l’ultima riflessione è del primo cittadino “auguro a Valeria di raggiungere tutti i traguardi che si è prefissata”.

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