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Economia

Lavoro e contratti "pirata", scontro all'arma bianca tra sindacati: "Accuse infamanti"

Vincenzo Filice, segretario regionale della Cisal: "Sono infamanti le accuse provenienti da chi tenta di screditare la rappresentanza sindacale di milioni di lavoratori"

“Sono infamanti le accuse provenienti da chi tenta di screditare la rappresentanza sindacale di milioni di lavoratori solo per paura della perdita dei propri privilegi e delle posizioni di dominio sugli altri”. A dirlo è Vincenzo Filice, segretario regionale della Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori Umbria che sottolinea: “Insindacabile, secondo la normativa vigente e la costante giurisprudenza, è la facoltà del datore di lavoro di scegliere in qualsiasi momento il ccnl da applicare, fermo l’obbligo, in caso di passaggio da altro contratto collettivo nazionale del lavoro, di salvaguardare la retribuzione dei lavoratori. E la stessa contrattazione Cisal prevede esplicitamente che in questi casi debba essere tutelato lo stipendio”. 

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“La Cisal e le principali organizzazioni datoriali che con essa hanno stipulato i contratti nazionali di lavoro – ricorda Filice - sono classificate come maggiormente rappresentative nel settore privato dal decreto legislativo del presidente del consiglio dei Ministri dell’8 agosto del 2013, con ciò superando ogni dubbio sulla validità della contrattazione”. “La filosofia della contrattazione della Cisal è diversa da quella di altre organizzazioni sindacali – spiega Vincenzo Filice -, perché a causa della crisi economica, ha cercato di spostare il focus sul secondo livello ed il welfare aziendale, dato che sono mutate le condizioni generali del Paese. Ad esempio si è sostituita la quattordicesima mensilità con un’indennità legata alla produttività e/o alla presenza e si sono favorite le assunzioni di nuovi lavoratori che hanno superato l’età dell’apprendistato attraverso un percorso meno oneroso per le aziende, perseguendo l’obiettivo di qualificarli professionalmente. Risultati di questa operazione sono stati sia una drastica riduzione delle assenze dal lavoro che una maggiore produttività, nonché la salvaguardia dei posti di lavoro”. E sulla lotta al lavoro nero e al sommerso, infine, Vincenzo Filice conclude: “La contrattazione Cisal incide in modo significativo e va precisato che non può parlarsi di dumping contrattuale se vengono rispettate le leggi che lo Stato pone a tutela dei lavoratori e viene garantita una retribuzione sufficiente, e comunque superiore, alle retribuzioni previste dal ccnl della vigilanza servizi fiduciari sottoscritto da altre confederazioni”.

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