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Il Pd come un vecchio passaggio a livello: fermata la corsa del primo Frecciarossa a Perugia

Ancora niente discussione, niente unità di intenti, niente possibilità di fare una pressione su Governo e Ferrovie dello Stato per ottenere a Perugia l'altavelocità a basso costo e senza aspettare la fantomatica stazione della Media Etruria (da realizzare in terra Toscana)

Semplice figuraccia o scelta politica che tra l'altro va a cozzare contro il volere della stragrande maggioranza della provincia di Perugia? Il gruppo di maggioranza del Partito Democratico in Consiglio regionale ha fatto saltare uno degli argomenti più sentiti e discussi in questi mesi: ovvero l'opportunità che anche a Perugia possa partire un Frecciarossa in direzione Milano e che in serata ritorni nel capoluogo. Una soluzione a bassa spesa per agganciarsi a quell'altavelocità dei treni senza aspettare chissà quale secolo per quel progetto della stazione della Media Etruria che tra l'altro si prevede di realizzare in Toscana, terrà già solcata dall'altavelocità e quindi poco interessata a velocizzare il cantiere.

L'opzione del Frecciarossa è invece piuttosto facile da attuare in tempo rapidi: basta arretrare da Arezzo a Perugia la partenza della mattina del veloce treno di Fs. Soluzione già portata avanti con successo in Basilicata. Ma evidentemente al Pd tutto questo o non interessa o pensa che sia un regalo a tutto beneficio di altre forze politiche che hanno cavalcato questa linea. Prima la proposta è stata prolungata nel tempo, infine oggi è saltata per via della mancanza del numero legale (in aula c'era solo Leonelli per il Pd). Tutto questo andando anche contro il parere della Presidente Catiuscia Marini che è favorevole al progetto.  La rabbia contro l'atteggiamento del Pd sale forte dall'opposizione. Per Squarta (Fratelli d'Italia): “sarebbe bastato presentare un documento comune incentrato sull'arretramento da presentare poi a Trenitalia, su cui ormai è stata raggiunta una intesa di massima, per consentire all'Umbria di fare un passo importante verso la fine dell'isolamento ferroviario. Invece anche questa volta si è scelto di non decidere nulla”.

Molto critico anche il civico Claudio Ricci:  “Sull'alta velocità ferroviaria, tema decisivo per l'Umbria, manca il numero legale in Assemblea legislativa. Siamo su un vero binario morto, ora bisogna cambiare”. Per il Movimento 5 Stelle è l'ennesima dimostrazione che Palazzo Cesaroni è il regno del nulla di fatto: "Un'Aula squagliatasi al primo sole d'estate, tra impegni certo rinviabili. Un'Assemblea che finora non ha mai avuto molto da dire, producendo poco, in un dialogo tra sordi con la Giunta: un perdurante blocco amministrativo che ben rappresenta la stagnante palude umbra, mentre fuori dal Palazzo cittadini e imprese sopravvivono appena”. Uno scivolone oppure mera tattica politica? Sicuramente l'ennesima dimostrazione di come l'isolamento in Umbria si combatte troppo spesso a chiacchiere o con ritardi incredibili. 

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