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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Stipendi a rischio in Comune, da anticipo Imu incassò 15milioni: ogni 1000 abitanti 55 "pubblici"

La battaglia dell'associazione dei Comuni per ottenere dal Governo i denari perduti con la tassa sulla prima casa riguarda moltissimo Perugia come ha ammesso Boccali. Basti pensare che il Comune nella classifica di chi ha incassato più dall'Imu è al 29esimo posto

Non è difficile tradurre in numeri l'allarme stipendi (a rischio già dall'erogazione di ottobre) lanciato dall'associazione dei comuni e fatto proprio anche dal sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. La questione Imu non è solo ideologica - il Pd dominante in Umbria non voleva la cancellazione della tassa della prima casa - ma è meramente una questione di cassa. Perugia fa parte di quei 40 comuni che hanno incassato più di tutti in Italia con l'anticipo dell'Imu del 2012. Una scelta politica anche con correttivi locali oltre ai costi infissi dallo Stato.

Quella tassa è vitale per mandare avanti il comune secondo l'amministrazione comunale Boccali. Infatti, all'appello mancano qualcosa come 15milioni 46mila euro 548 euro. Tanto aveva incassato Palazzo dei Priori con l'anticipo dell'Imu del 2012. In questa speciale classifica dei comuni con i più alti incassi da Imu, Perugia si trova al 29esimo posto. Nel Centro Italia solo Firenze - ben altro valore degli immobili e ben altro tasso demografico - e Prato. Comunque una parte dell'Imu arriverà come sempre al Comune dato che la cancellazione riguarda solo le prime case, mentre le seconde saranno tassate. Dal Governo arrivano rassicurazioni sui fondi compensativi. Ma certezze non ce ne sono.

 Il costo del personale del comune è la voce più importante del bilancio anche dopo una cura dimagrante che ha portato i dirigenti da 44 a 30. I dipendenti pubblici a Perugia (da quelli comunali a tutti gli altri) sono ormai il motore degli occupati ai tempi della crisi: ogni 1000 abitanti 55 hanno lo stipendio garantito dalle tasse dei cittadini. Più della Sicilia (54,9), della Campania (52,1), Marche (52,7) e Lombardia (41,7).

Detto questo vengono in mente le parole della relazione dell'ex Presidente della Giunta Regionale Bracalente: dagli anni '90 in poi il pubblico impiego è stato sfruttato per coprire il mancato sviluppo del tessuto economico umbro". Ma tutto ha un prezzo: costi di gestione importanti da coprire oggi come non mai con le tasse dato che l'economia, gli investimenti e gli oneri urbanisti sono ridotti all'osso.

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