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Economia Città di Castello

C'è chi ci marcia sulla crisi, officina faceva lavorare gli operai in cassa-integrazione

Un'azienda di Città di Castello è stata scoperta dalla Guardia di Finanza mentre, dopo aver ottenuto la cassa integrazione in deroga, faceva lavorare lo stesso a spese dello Stato i suoi 7 dipendenti. Denuncia per truffa e stop agli ammortizzatori

Marciarci anche sulla cassa integrazione ai tempi della grande crisi e quando i fondi a disposizione sono sempre più insufficienti per le nuove domande. I furbetti sono entrati in azione a Città di Castello: in una officina meccanica i datori di lavoro avevano chiesto la cassa integrazione per superare il momento difficile. Ma nonostante l'assegrazione dei fondi in deroga, stanziati da Regione e Governo, continuavano a far lavorare regolarmente i propri dipendenti facendo pagare lo stipendio però allo Stato e quindi a tutti i cittadini. 

Nel corso dei controlli della Guardia di Finanza si è scoperto che sette dei nove dipendenti hanno lavorato in orari soggetti a cassa integrazione. Sono oltre 7 mila le ore annotate nel libro unico del lavoro passate al setaccio dai finanzieri. E’ così scattata a carico dell’azienda la segnalazione alla Procura della Repubblica di Perugia per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. E' stato anche richiesto la fine immediata degli ammortizzatori sociali ottenuti indebitamente dall’impresa. 

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