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Economia

Umbria sempre più in crisi: in sei mesi vertenze in aumento da 100 a 160

Nuovo rapporto della Cgil, dopo quella del 2012, arriva la mappa umbra della crisi economica che raccoglie le vertenze più importanti riguardando azeinde regionali, in soli sei mesi si è passati da 100 vertenze a 160 tra le categorie monitorate dal sindacato

Non sembra arrestarsi la costante discesa del tessuto economico regionale. Se sotto alcuni aspetti si registrano lievi miglioramenti, in altri invece, secondo l'aggiornamento della mappa economica umbra presentato dalla Cgil, la regione sta vivendo un periodo molto difficile che non sembra per il momento riuscire a trovare vie per ribaltare l'andamento.

La mappa e il rapporto elaborato dal sindacato evidenzia patologie diverse, focalizzando l'attenzione sulle vertenze aperte in Umbria, che alla fine del 2012 erano un centinaio, quelle più importanti, monitorate dalle categoria della Cgil e che ad oggi ha toccato quota 160. il rapporto è stato presentato stamane da Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria e Lucia Rossi, della segretaria regionale, da cui emerge un quadro  in costante 'involuzione': "Tra le novità che notiamo rispetto al precedente aggiornamento - ha detto il segretario Cgil - c'è un evidente allargamento della crisi ai settori più strettamente influenzati dai consumi delle famiglie, quindi alimentare, commercio e terziario, settori dove, tra l'altro, è più difficile completare il quadro, vista la frammentazione e la difficoltà del sindacato ad entrare nelle aziende".

Altro elemento che si contraddistingue in un territorio come l'Umbria, è l'allargarsi a macchia d'olio della crisi nel settore della cooperazione sociale, duramente colpito dai tagli al welfare degli ultimi governi, senza poi considerare i nuovi dati sulla cassa integrazione, diffusi dall'osservatorio della Cgil nazionale. Ebbene, a maggio risultano essere oltre 15mila i lavoratori umbri coinvolti, con un forte incremento della cassa integrazione straordinaria. Ma in realtà, secondo la Cgil dell'Umbria, questo dato è fortemente sottostimato, in particolare per quanto riguarda i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione in deroga, a causa delle difficoltà di finanziamento di questo particolare ammortizzatore sociale e tuttora non ci sono certezze sulle coperture per il 2013. Secondo le stime del sindacato, i lavoratori realmente coinvolti dagli ammortizzatori sociali in Umbria si attestano intorno alle 24mila unità.

"Ma oltre alla descrizione della drammaticità della crisi in Umbria – ha detto in conferenza stampa Lucia Rossi - la Cgil avanza le sue proposte, contenute nel Piano del lavoro che abbiamo elaborato, e prosegue la sua iniziativa. Stiamo preparando per il 12 luglio una iniziativa sulle politiche abitative e poi tra settembre e ottobre due appuntamenti sul sistema industriale, coinvolgendo anche le multinazionali del nostro territorio, e sul tema del credito, che da ostacolo alla ripresa deve trasformarsi in supporto".

Intanto, il sindacato chiede che il tavolo dell'Alleanza presso la Regione sia riconvocato e che tutti gli sforzi, chiamando in causa anche soggetti come le fondazioni bancarie, che hanno disponibilità di risorse, convergano sulla "vera unica priorità per l'Umbria: la ripresa del lavoro".

In allegato il pdf Mappatura crisi in Umbria (maggio-giugno 2013)

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