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Economia

Cassa Integrazione Umbria: nei primi 5 mesi del 2012 è aumentata del 71%

Secondo i dati forniti da Cgil, la cassa integrazione si fa sempre più pesanti in Umbria, con oltre 15mila cassintegrati a "zero ore" nel mese di maggio 2012

Secondo i dati sull’andamento della CIG forniti dall’osservatorio nazionale della CGIL, continua ad allargarsi la crisi economica in Italia ed in Umbria. Una crisi sempre più profonda e che colpisce tutti i settori produttivi.

Basti pensare che è il più alto dato nel ricorso alla Cassa integrazione dal settembre del 2010, con le esportazioni dell'oro verso la Svizzera che aumentano. Inoltre i lavoratori in CIG nei primi 5 mesi del 2012 hanno perso 3.300 euro pro capite.

Secondo la Cgil Umbria, dovrebbe essere evidente a tutti che il lavoro è la vera emergenza dell’Umbria e di fronte a questa crisi profonda è necessario rilanciare gli investimenti pubblici: "Nei primi 5 mesi del 2012 in Umbria la CIGO (Cassa Integrazione Ordinaria) è aumentata del 71% rispetto allo stesso periodo del 2011 mentre la CIGD Cassa Integrazione in deroga vede toccare il picco di 9 milioni di ore con un + 17%".

Per avere un termine di confronto di quanto è pesante la crisi umbra rispetto al quadro nazionale, basta pensare che rispetto ad un dato di 490mila lavoratori in CIG a 0 ore a livello nazionale in Umbria il dato supera le 15mila unità. E da questo punto di vista siamo costretti a lanciare un ulteriore allarme: ci sono lavoratori che rischiano di uscire da tutte le coperture e potrebbero rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori.

Nella nostra regione, a maggio 2012 rispetto ai primi 5 mesi del 2011 abbiamo avuto l’utilizzo di 13 milioni di ore di CIG, con + 23,81% rispetto allo stesso periodo del 2011, oltre a 31.621 lavoratori coinvolti dalla CIG di cui 15.810 a 0 ore.

Nel dettaglio dei dati emerge che la CIGO vede 3.407 lavoratori a 0 ore, 1.845 in CIGS e ben 10.558 in CIGD. Per la CGIL Umbria siamo di fronte ad una vera e propria emergenza lavoro e proprio per questo si è impegnata a costruire un consenso ampio ed unitario su una "vertenza Umbria" che dia risposte vere e concrete all’emergenza.


 

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