Banca Etruria, partite le prime lettere per il risarcimento: la battaglia legale ha inizio

"La scrivente associazione interviene in nome e per conto del/la proprio/a associato/a Sig..........": iniziano con queste fredde parole le prime lettere inviate dall'associazione Federconsumatori al Presidente della Repubblica, al Ministero delle Finanze, Consiglio dei Ministri, Banca Italia e ovviamente alle banche salvate per decreto dal Governo (da Banca Etruria fino a Banca Marche).

Lettere a difesa dei piccoli risparmiatori che hanno visto, dopo l'approvazione del Salvabanche, sparire tutti gli investimenti consigliati dai manager degli istituti di credito già da tempo in crisi nera. L'obiettivo di Federconsumatori è ben impresso nell'oggetto della lettera:   "Contestazione – Messa in mora - Richiesta ripetizione-restituzione-integrale risarcimento danni". Insomma risarcimento di chi è stato, secondo Federconsumatori, truffato dalle Banche che avrebbe consigliato investimenti pericolosi senza darne comunicazione ai propri clienti. Anzi ribadendo che si trattava di un investimento sicuro e che la Banca era solidissima.

Un risarcimento che i consumatori sperano di ottenere attivando un tavolo di confronto e conciliazione alla presenza di Banca Italia e del Governo. In Umbria sono 40mila le persone che hanno perso, dalla sera alla mattina, una media di 30-35mila euro di risparmi. "Federconsumatoi Umbria - ha spiegato Alessandro Petruzzi - ha inviato le prime cinquanta lettere per chiedere il risarcimento di quanto "espropriato" ai risparmiatori dal cosiddetto decreto salva Banche. Inoltre, continueremo le assemble con i risparmiatori traditi e truffati. Oggi 23 dicembre 2015 alle ore 18 saremo presso cva di San Giustino".