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L'azienda umbra che batte la crisi, crescita record nel 2018: 63 milioni di fatturato in sei mesi

Si conferma il trend positivo anche nel 2018 per Pietro Coricelli, l’azienda olearia di Spoleto con quasi 80 anni di storia nella produzione e commercializzazione di olio extra vergine di oliva

La conferma che l’oro verde italiano sta vivendo ancora un momento difficile arriva dai dati elaborati da AC Nielsen che evidenziano per l’extra vergine di oliva una flessione negativa nel primo semestre del 2018 con un -2,8%(dati gennaio-giugno) tranne nell’area 2 (nord est) dove si registra un +1,24. Un trend negativo che aveva già segnato per l’EVO anche il 2017 e il 2016.

In Italia Coricelli si assesta su una quota di mercato del 4,9 % secondo le ultime rilevazioni AC Nielsen (Gen-Giu 2018),  in crescita del +1,9 rispetto allo stesso periodo del 2017 e in Contro tendenza rispetto al mercato. Una quota che si traduce in crescita anche per i Volumi Litro, che sempre secondo le rilevazioni Nielsen, raggiungono nel primo semestre il +60,9% rispetto al 2017, nel canale Iper+Super.

“La materia prima condiziona fortemente il nostro settore penalizzato anche dalla mancanza di conoscenza del prodotto da parte del consumatore finale, che, incapace di distinguere tra le diverse proposte di extravergine, finisce per utilizzare solo il “prezzo” come leva principale di acquisto. Bisogna fare cultura sull’olio per poter dare al cliente finale la possibilità di scegliere sullo scaffale un prodotto anche in base al gusto o al tipo di abbinamento. Oggi siamo di fronte ad uno scaffale muto, che non aiuta il consumatore, tutte queste informazioni mancano poiché non è possibile riportare sulle etichette indicazioni connotative delle caratteristiche di gusto del prodotto, che possono orientare verso l’acquisto di un tipo di olio extra vergine rispetto ad un altro” continua Chiara Coricelli.

Se Coricelli avanza a piccoli passi in Italia, all’estero è uno dei brand più conosciuti e distribuiti presente in 110 paesi nel mondo con una quota di export del 60%. I principali mercati sono rappresentati da Stati Uniti, Canada, Giappone, Polonia e Cina dove l’azienda è presente da 15 anni, ma anche Belgio, Brasile, Germania, Corea del Sud e Romania. Proprio per la continua attenzione rivolta all’estero, e con l’obiettivo di diffondere in tutto il mondo la cultura dell’olio e della dieta mediterranea, nel 2013 l’azienda introduce per i mercati esteri la linea di pasta, aceti, sughi e pelati a marchio Coricelli.

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