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Economia Bastia Umbra

Assofarm Umbria ospite della S&R farmaceutici per la riunione di coordinamento

All’auditorium Minerva di Bastia Umbra l’incontro del Consiglio direttivo e del Comitato tecnico. All’ordine del giorno il progetto ‘Pharmasyn’ e il ‘Contratto di rete’ per una ‘Farmacia dei servizi’

È stata un’importante occasione di confronto per le farmacie comunali della regione quella di martedì 30 gennaio, quando si sono riuniti a Bastia Umbra il Consiglio direttivo e il Comitato tecnico di Assofarm Umbria. Ad ospitare l’evento l’auditorium Minerva della S&R farmaceutici che prosegue, così, nella sua vocazione di spazio multifunzionale realizzato per ospitare eventi, convegni e meeting aziendali, dedicati non solo alla formazione in ambito medico scientifico ma anche alla interlocuzione con i soggetti che fanno parte del sistema sanitario nazionale.

Alla riunione hanno partecipato, infatti, rappresentanti delle farmacie comunali di Perugia, Terni, Bastia Umbra, Foligno, Spoleto, Gualdo Tadino, Città di Castello e Cannara (Umbertide e Todi hanno delegato) oltre che Luca Pieri e Roberto Rava, vicepresidenti Assofarm nazionale, Virgilio Puletti, coordinatore politico di Assofarm Umbria e presidente Afas Perugia, Raimondo Cerquiglini, direttore generale Afas Perugia, e Antonio Tabascio, componente del coordinamento tecnico di Assofarm Umbria. A fare gli onori di casa il presidente della S&R farmaceutici Romolo Rossi e il direttore generale Lucio Leonardi.

“Dal 2016, quando è stato inaugurato – ha spiegato Leonardi – l’auditorium Minerva è stato protagonista di decine di eventi e ha accolto specialisti illustri nel campo della ginecologia e ostetricia e dell’urologia. Noi siamo interessati a dialogare con il sistema sanitario a 360 gradi. Oggi ci sono le farmacie comunali, poi incontreremo quelle private, i medici specialisti, le associazioni di categoria, le cooperative e i lavoratori”.

All’ordine del giorno diversi punti, dal progetto ‘Pharmasyn – per le farmacie dei servizi dell’Umbria’ alla possibilità di formalizzare un ‘Contratto di rete’ fra le farmacie associate ad Assofarm.
“Pharmasyn – ha dichiarato Tabascio – nasce soprattutto per dare un’identità comune alle farmacie pubbliche dell’Umbria. Siamo una realtà di 50 farmacie su un totale di 250 nella regione, e quello che è mancato finora è un progetto, appunto, comune. L’idea è sviluppare una piattaforma informatica, che sarà sempre aggiornata con una mappa dei servizi offerti dai diversi esercizi, gli eventi in programma, e anche un blog per comunicare con il cittadino”.

Le farmacie, inoltre, potranno avvalersi del servizio di ‘farmascambio’ per smaltire farmaci e prodotti rendendoli disponibili agli altri partner in cambio di prodotti dal prezzo equivalente per una gestione più oculata del magazzino e riducendo così gli sprechi.

“Le farmacie comunali – ha dichiarato Puletti – hanno nel loro dna un’anima sociale che può rafforzarsi grazie al confronto ‘culturale’ a livello regionale e nazionale, con associati e aziende private. La cosiddetta ‘farmacia dei servizi’, ad esempio, nel rispetto delle specificità professionali di ciascuna categoria che opera in ambito sanitario, può aiutare a decongestionare determinati presidi e offrire assistenza ai cittadini nei quartieri in cui vivono”. Si tratta di erogazione di servizi quali test per glicemia, colesterolo e trigliceridi, test per misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito, misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa, solo per citarne alcuni”.

“Il contratto di rete – ha precisato Cerquiglini – rappresenta lo strumento per consentire alle farmacie comunali di collaborare alla realizzazione di progetti e obiettivi comuni, pur mantenendo la propria autonomia, specificità e gestione in ottemperanza alla normativa vigente. Con tale contratto si vuole imprimere un’accelerazione per l’attuazione, sul modello delle ‘farmacie sociali’ del nord Europa, dei contenuti del progetto della ‘Farmacia dei servizi’: al centro del modello della nuova farmacia pubblica c’è il cittadino, legittimo portatore di aspettative sanitarie e salutistiche, verso il quale la farmacia sviluppa un rapporto di ascolto e di assistenza socio-sanitaria e non esclusivamente di mera attività commerciale”.

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