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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Massa Martana

Mega commessa dalla Cina, 60 nuove assunzioni in Umbria

Il gruppo Angelantoni di Massa Martana produrrà tubi a sali fusi che saranno utilizzati per la costruzione del primo impianto mondiale solare termodinamico

C'è anche un'Umbria che è in grado, con la "testa" (ricerca e idee) e con le mani (industria e manodopera), di conquistare il mondo e di ridistribuire ricchezza sui propri territori dando nuova occupazione. Nella piccola ma incantevole Massa Martana c'è il Gruppo Angelantoni Industrie che continua a conquistare quote di mercato: l'ultimo colpaccio è il contratto in Cina per la fornitura di tubi ricevitori solari per il primo impianto mondiale che produrrà energia elettrica con la tecnologia del solare termodinamico, o Concentrated Solar Power (CSP), a sali fusi e specchi parabolici.

L’impianto sarà localizzato nel QINGHAI TIBET PLATEU, AKESAI COUNTY, GANSU PROVINCE. La struttura vrà una potenza di 55 MWe, e sarà dotato di 15 ore di accumulo termico per produrre energia elettrica anche in assenza di sole, favorendo la dispacciabilità.

“Per far fronte a questa commessa – ha sottolineato Federica Angelantoni, amministratore delegato di Ase - sono previsti oltre 40 nuovi ingressi in ASE, a cui se ne  aggiungeranno altri 20 entro la fine dell’anno, più una quindicina di assunzioni presso aziende terziste che collaboreranno a questo progetto. Considerando i nuovi ingressi, Archimede Solar Energy si conferma tra le aziende più giovani d’Italia portando l’età media dei lavoratori al di sotto dei 27 anni”.

I nuovi assunti sono principalmente giovani umbri neo diplomati, provenienti prevalentemente dai comuni di Massa Martana, Giano dell’Umbria, Todi, Acquasparta e Terni, che verranno formati sul campo da personale interno (training on the job). L’avvio della produzione è previsto per il 3 agosto.
 
COS’E’ UN IMPIANTO SOLARE TERMODINAMICO
Un impianto solare termodinamico è una vera e propria centrale termoelettrica in cui l’energia termica necessaria a mettere in rotazione una turbina a vapore, e quindi a produrre energia elettrica, viene generata captando energia solare tramite un sistema di collettori solari riflettenti. I collettori parabolici, ad inseguimento solare, raccolgono e concentrano continuamente la radiazione del sole su un tubo ricevitore, posto sul fuoco della parabola. All’interno del tubo ricevitore circola un fluido che viene riscaldato, tramite i raggi solari, da una temperatura di 290 °C ad una temperatura di 550°C: tale valore è prerogativa dell’utilizzo di una miscela binaria di sali fusi (40% KNO3, 60% NaNO3).

La tecnologia dei Sali fusi è stata sviluppata dall’ENEA, in collaborazione con l’industria nazionale, a partire dagli anni 2000 all’interno del progetto Solare Termodinamico Archimede, allora guidato dal Nobel Carlo Rubbia. L’utilizzo della miscela di sali fusi in sostituzione dell’olio diatermico (attualmente utilizzato in tale tipo di impianti) comporta diversi vantaggi tra cui: aumento della la temperatura all’uscita del campo solare fino a 550° C, rispetto ai 400° C nel caso degli oli diatermici, con aumento significativo delle prestazioni del ciclo termodinamico di produzione elettrica (circa 4÷5% in più).

I sali fusi non presentano pericoli in caso di fuoriuscita accidentale dai circuiti dell’impianto perché non sono infiammabili, sono atossici, a contatto con il suolo solidificano rapidamente e possono essere raccolti con mezzi meccanici senza dispersioni. Inoltre, essendo comunemente utilizzati in agricoltura come fertilizzanti, non sono dannosi per l’ambiente. E infine: semplificazione dell’ impianto e dispacciabilità, favorita dall’ accumulo di energia termica ad alta temperatura, producendo “Energy on Demand

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