Vi ricordato quando una camera a Perugia costava fior di quattrini a uno studente fuori sede? I tempi sembrano essere cambiati. A dirlo sono i dati pubblicati da Tecnocasa che, effettuando un’analisi sui costi degli affitti, ha stilato una media. Se prima, quindi, non era neanche immaginabile trovare una “stanzetta” sotto i duecento euro nel cuore della città, adesso pare che sia una cifra più che congrua per poter vivere nel centro storico del capoluogo umbro.

In base ai dati di Tecnocasa un posto letto ad esempio in via dei Filosofi si può trovare anche a 130 euro, stessa cosa per Monteluce, il quartiere che ha visto i tempi d’oro quando era trafficatissimo da medici e infermieri dell’ex Silvestrini. Ma la musica è cambiata. Complice sicuramente la crisi economica  e un calo degli iscritti all’Università degli Studi di Perugia che ha decretato il crollo degli affitti.

Strano, ma vero, basta allontanarsi un poco dal centro per scoprire che a Madonna Alta l’affitto di una camera  si aggira intorno ai 150 euro. Stesso prezzo anche per San Sisto, dove solitamente si trasferiscono gli studenti di medicina. Vero è che nei luoghi della movida perugina, come ad esempio corso Cavour, Borgo XX Giugno e piazza Morlacchi, una stanza costa pur sempre intorno ai 200 euro con picchi, a volte, anche di 300 euro, ma questo dipende pur sempre dalla posizione e dall’arredamento dell’abitazione. 

Nel primo semestre del 2014 sul mercato dei posti letto l'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha registrato, quindi, canoni in ribasso (-1,7% rispetto al II semestre del 2013), in linea con l'andamento generale del mercato degli affitti, che nelle grandi città hanno segnato una diminuzione dei valori dell’1,8% per i monolocali, dell’ 1,5% per i bilocali  e dell’1,7% per i trilocali. Perugia si attesta così tra le città più accessibili d'Italia, messa a confronto con Pisa (250euro), Cagliari (200 euro), Bari (180 euro), fino ad arrivare a Roma (400 euro) e Milano (400euro) Una situazione perciò che porta a una semiparalisi del mercato immobiliare che, al momento, stenta a riprendere. Unica speranza è  che le numerose iniziative messe in atto dal rettore Moriconi possano riportare la nostra città a fiorire di nuovo con gli studenti che la sera si riuniscono sulle scalette di piazza IV Novembre o si intrattengono in conversazione dal sapore letterario. Un’immagine che, ormai manca, e che manchi a tanti, soprattutto  a chi in questa città, non solo ci ha studiato, ma ha deciso di mettere radici, sicuro di non trovare altro posto migliore per poter vivere.