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Aeroporto dell'Umbria, tutto confermato: voli Ryanair decimati, ecco quali restano operativi

La mannaia della Ryanair e la resa di Sase: "Le sospensioni annunciate non saranno purtroppo tutte immediatamente recuperabili"

La mannaia di Ryanair sull’aeroporto di Perugia. L’avvio della stagione “Summer Iata” per il 2016, porta con sé il taglio delle rotte. “Lo scalo umbro – spiega una nota della Sase, che conferma tutto - si aggiunge così agli aeroporti investiti dai tagli, già implementati o annunciati, che Ryanair praticherà durante il 2016 e che coinvolgono principalmente gli scali regionali che negli anni hanno più beneficiato dello sviluppo del traffico low cost”.

Nel dettaglio, vengono sospese le rotte da/per Cagliari e Brindisi e quelle su Barcellona- Girona e Dusseldorf-Weeze, "rotte che - spiega Sase - nel 2015 avevano operato complessivamente con un load factor medio di oltre l’80%". Restano confermate le rotte per Londra-Stansted, Bruxelles-Charleroi e Trapani.

Piervittorio Farabbi, direttore di Sase, sottolinea come ”dopo anni di crescita continua, la presenza di Ryanair subisce un sostanziale ridimensionamento, dovuto in gran parte a fattori esterni. Speriamo di poter recuperare nel prossimo futuro i volumi di traffico espressi da Ryanair nel 2015, fiduciosi che la nostra partnership possa continuare a dare i risultati sperati da entrambi i partner”.

John Alborante, Responsabile Marketing di Ryanair per l’Italia, ricorda che “le annunciate chiusure delle basi Ryanair di Alghero e Pescara, oltre ai tagli che hanno interessato, tra gli altri, Perugia insieme agli scali di Cagliari e Cuneo, sono il diretto risultato dell’introduzione di ulteriore aumento di 2,5 euro della cosiddetta tassa comunale, che è arrivata a 9 euro per ogni biglietto emesso in partenza da scali italiani. Un livello insostenibile soprattutto quando rapportato alle nostre basse tariffe. Se il Governo rivedesse le proprie decisioni, anche Ryanair sarebbe disposta a riconsiderare alcune recenti decisioni”.

Conclusione della Sase: “Ancorché siano allo studio altre opzioni per il mantenimento del network di collegamenti raggiunto con lo sviluppo degli ultimi anni, le sospensioni annunciate non saranno purtroppo tutte immediatamente recuperabili”. Addio rotte, almeno per ora.

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