Riforma Cartabia: decine di posti lavoro a rischio nei tribunali di Perugia e Spoleto. Altra batosta per lavoratori e Giustizia?
La parola dei sindacalisti: “Deve essere chiaro che ci opporremo a qualsiasi taglio di posti di lavoro che comporterebbe un peggioramento del sistema Giustizia
L’innovazione tecnologica che spaventa. Secondo quanto riportato dalla nota della Cgil Umbria, la riforma Cartabia mette a rischio i lavoratori dei tribunali di Perugia e Spoleto che si occupano del servizio di documentazione degli atti processuali, dunque fonici, trascrittori e stenotipisti.
Lo stato d’agitazione non si ferma all’Umbria ma si dilaga in tutto lo stivale, infatti sono 3000 i soggetti che rischiano di perdere il proprio lavoro per essere sostituiti da nuove tecnologie.
“Sono 12 le lavoratrici e i lavoratori in appalto tra Perugia e Spoleto, per lo più donne e giovani, ma con un’alta qualificazione professionale, che rischiano di perdere il lavoro” affermano Vasco Cajarelli, della Filcams Cgil di Perugia e Francesco Bartocci, della Fisascat Cisl dell'Umbria.
“Dall’assemblea che abbiamo svolto con loro è emersa una piena disponibilità ad una riconversione che tenga conto dell’innovazione tecnologica, che sicuramente impatta in questo settore, attraverso un percorso di formazione e riqualificazione professionale” spiegano i sindacalisti. E ancora: “Deve essere chiaro che ci opporremo a qualsiasi taglio di posti di lavoro che comporterebbe un peggioramento del sistema Giustizia, affidando ai cancellieri compiti impropri e colpendo i lavoratori più fragili all’interno dei tribunali”.
I movimenti sindacali ricordano che la vertenza incontra la solidarietà di tutti i lavoratori del sistema Giustizia: “lo dimostra il fatto che nei Tribunali di Perugia e Spoleto è avvenuta una raccolta firme tra i dipendenti ministeriali che hanno voluto esprimere la propria preoccupazione rispetto all’ipotesi di rottura di un ingranaggio fondamentale del sistema”.