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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Zona Pallotta, la rabbia dei residente e la storia del parco "fantasma"

La denuncia parte direttamente dal Comitato del Club Pallotta Perugia che, questa volta, punta il dito contro un parco fantasma al motto di: "dalla vergogna di come è ridotto, non ha neanche un nome"

La denuncia è partita direttamente per bocca del coordinatore del Club Pallotta Perugia Giampiero Tamburi che, con una lettera dai toni accesi, ha voluto “gridare” tutta la sua rabbia nei confronti di un parco di fatto fantasma. La riportiamo per intero:

“No! quello che vedete non è un campo abbandonato in qualche bosco nelle nostre campagne ma un campo abbandonato al centro della zona della Pallotta; precisamente quello che doveva essere un parco (!) , che dalla vergogna di come è ridotto, non ha neanche un nome, tra via Francesco Petrarca e via Pietro Aretino, proprio a valle della Chiesa parrocchiale di San Ferdinando. Un piccolo polmone verde importantissimo per chi abita in quella zona, considerato che, per trovare dell'altro verde, i bambini, le madri, le nonne e gli anziani: insomma chi volesse godersi un poco di tranquillità, dovrebbe recarsi o al parco Sant'Anna o al parco ex Grocco che, a dir la verità, non sono poi così vicini da raggiungere. Non si pretende che sia tirato a specchio ma,neanche che sia tenuto nell'abbandono più totale come si può vedere dalle foto. Olivi e meli non potati da una vita; erba e fieno alti quasi un metro; viottoli imbrecciati coperti completamente dalle erbacce e quasi non praticabili, con il rischio di fare brutti incontri tipo vipere, topi di fogna o similari; cumuli di legname lasciato li a marcire con il pericolo di essere preso di mira da qualcuno che voglia appiccarvi il fuoco; una piazzetta con tanto di fontanella per un bicchiere d'acqua quasi totalmente coperta d'erba. Per non parlare poi di eventuali frequentatori per scopi non proprio a sfondo sociale (quella zona è rinomata per essere meta di spacciatori e tossicodipendenti). Insomma una situazione che davvero non è più sopportabile da chi ha a cuore il decoro della nostra città: figuriamoci dai residenti! Certo, non è un posto blasonato come i giardini del Pincetto o quelli del Carducci ma pur sempre posti frequentati da cittadini che non vorrebbero essere considerati di seconda categoria e che hanno il diritto di vedere i posti in cui abitano nella stessa dignità di quelli frequentati dai turisti”.

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