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Cronaca

La sua firma sui muri della città, writer nei guai: "La mia è arte, non potete processarmi"

Parte civile la società Minimetrò: "Ha deturpato i piloni del percorso delle navette, considerati beni artistici"

Writer sotto processo per aver “imbrattato” (per la legge) muri e piloni di cemento, sia pubblici sia privati, in giro per Perugia. In tribunale, assistito dall’avvocato Giovanni Lovelli, si difende: “La mia è arte”.

Il giovane writer era stato individuato da una pattuglia della Polizia municipale che aveva notato un giovane che si allontanava da un muro, saliva in auto e partiva. Tramite il numero di targa gli agenti erano risaliti al giovane, denunciandolo.

Confrontando il dipinto lasciato sul muro con quelli realizzati in altre parti della città, gli erano stati imputati anche questi ultimi. Anche se alcuni sono stati disconosciuti dal giovane in quanto non artistici come i suoi.

Secondo la Procura sarebbe responsabile di un murale al liceo artistico Bernardino di Betto; su un palazzo di proprietà comunale in via Martiri dei lager; su di un muro di contenimento in via San Galigano; su di un pilone del Minimetrò in via del Fosso e uno in piazzale Umbria Jazz; su di un muro di un palazzo pubblico in via Alcide de Gasperi e un altro in via Cairoli; su diversi muri di palazzi privati tra la stazione e Madonna Alta e anche su un muro dell’Onaosi ad Elce.

In tribunale le parti offese si sono costituite parte civile, alcune tramite gli avvocati Daniele Federici ed Emma Contarini, per il danneggiamento e deturpamento delle rispettive proprietà. La società Minimetrò si è costituita sostenendo la gravità del deturpamento dei piloni da considerarsi opera d’arte, in quanto realizzate da un famoso architetto. Il writer, dal canto suo, sostiene che anche la sua sia arte che abbellisce pareti disadorne. Non la pensano così i condomini di un palazzo appena restaurato.

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