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Cronaca

La Capitale celebra un grande perugino: ex allievo di Aldo Capitini e tra i maggiori critici letterari

Un evento di rilievo nazionale che mette sotto i riflettori l’opera di un grande studioso, nato e cresciuto fra i travertini della Vetusta, Walter Binni

Ci sono voluti meno di quattro anni per l’edizione completa delle opere del massimo critico letterario e politico perugino Walter Binni.Era nato al civico 1 di via della Cupa e, fin da giovanissimo, rifiutandosi di proseguire l’attività familiare di farmacista, si era dimostrato interessatissimo al mondo della letteratura.

Le tappe della sua vita sono troppo note perché se ne parli diffusamente. Basti qui ricordare che divenne sodale e allievo del filosofo nonviolento Aldo Capitini e fu membro dell’Assemblea Costituente.

I suoi innumerevoli studi passano per i maggiori autori della letteratura italiana, ma il grande amore della sua vita fu Giacomo Leopardi che non smise mai di studiare e del quale propose interpretazioni di assoluta originalità. Ma non solo classici. Mi raccontava il figlio Lanfranco che Walter morì bisbigliando dei versi di Carlo Michelstaedter, il giovane poeta della “persuasione” (concetto molto capitiniano), morto suicida.

All’Università La Sapienza di Roma, Aula Odeion, Gipsoteca (Facoltà di Lettere e Filosofia), il primo di febbraio alle ore 16, si terrà l’evento “Walter Binni, una vita all’insegna della ‘protesta’”, presentazione dell’opera omnia in 22 volumi (Firenze, Il Ponte editore).

Intervengono Beatrice Alfonzetti, Novella Bellucci, Lanfranco Binni, Giulio Ferroni, Serena Innamorati, Amedeo Quondam e il Laboratorio Leopardi (Lucia Abate e Giulia Massetti). Il coordinamento è a cura di Franco D’Intino.

Un evento di rilievo nazionale che mette sotto i riflettori l’opera di un grande studioso, nato e cresciuto fra i travertini della Vetusta, il cui indefesso amore declinò nello splendido volume “La tramontana a Porta Sole”.

Il figlio Lanfranco è stato elemento propulsore della meritoria iniziativa. Significativa la presenza di Serena Innamorati che, in veste di responsabile della Biblioteca Augusta, ha ricevuto in consegna l’enorme biblioteca personale che Binni volle donare alla città natale, insieme ai documenti depositati all’Archivio di Stato.

Serena ha collocato quel materiale librario imponente e prezioso “così com’era”, a beneficio di quanti intendono dedicarsi allo studio dei materiali binniani e del suo modo di lavorare.  I volumi sono infatti densi di annotazioni autografe, utili a far luce sul modus operandi del grande critico perugino.Un evento, questo, degno di figurare tra i massimi momenti della cultura nazionale.

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