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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo rifiuti, altro commissariamento e Gesenu nei guai: e spunta pure Mafia Capitale

Interdittiva antimafia per Viterbo Ambiente, controllata di Gesenu. Evidenziati collegamenti con Terni e la coop di Salvatore Buzzi

Gesenu, il peggio peggiora. Come anticipato da PerugiaToday arriva un’altra interdittiva antimafia nel bel mezzo dello scandalo rifiuti. E se in Umbria il consiglio regionale tentenna sulla commissione d’inchiesta, nel Lazio non perdono tempo. Il prefetto di Viterbo il 28 novembre ha adottato il provvedimento nei confronti della società Viterbo ambiente Scarl, incaricata di svolgere l’attività della raccolta e dello smaltimento di rifiuti urbani nel territorio dei comuni di Viterbo e Montefiascone.

L’azienda è controllata per il 51% da Gesenu. Quello che resta, invece, è della multiservizi ternana Cosp Tecnoservice, collegata in passato alla cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi, quella protagonista dell’inchiesta su Mafia capitale. Rapporti che sarebbero evidenziati nell’interdittiva antimafia del prefetto di Viterbo.
Lo stesso provvedimento ventila anche l’ipotesi “dell’applicazione delle misure di amministrazione straordinaria della Viterbo Ambiente Scarl (previste dall’art. 32 co. 10 D.L. 90/14) al fine di consentire la prosecuzione e il corretto espletamento di un servizio così rilevante per le rispettive comunità nonché di mantenere i livelli occupazionali”. Ovvero: commissariamento. Esattamente come Gesenu. Legge di Murphy.

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