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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Femminicidio, studenti e rete delle donne anti-violenza: "Basta alla barbaria"

La conferenza, tenutasi nell'aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia, fa parte del più grande progetto "Mai Più Violenza" realizzato dalla Rete Anti Violenza

La Onlus “Rete delle Donne Anti Violenza” ha organizzato con i sindacati studenteschi Rete degli Studenti Medi e Sinistra-universitaria UdU una conferenza sul tema della violenza sulle donne. Un tema che ritorna ed è ricorrente negli ultimi mesi visti i numeri impressionanti che hanno caratterizzato il 2012, anno che ha visto più di 100 donne uccise, omicidi avvenuti per lo più tra le mura domestiche. La conferenza, tenutasi nell'aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, fa parte del più grande progetto “Mai Più Violenza” realizzato dalla Rete Anti Violenza con la collaborazione della Provincia di Perugia e della Regione Umbria.

Tra le relatrici c’erano infatti le donne che portano avanti la Rete Antiviolenza e il progetto “Mai Più Violenza”: Stefania Curti, Francesca Giusino, Elisa Piazzoli e Rita Baldacconi; mentre ad animare la discussione con domande e questioni basilari sull’assistenza alle vittime c’era il pubblico di ragazzi delle scuole superiori di Perugia e di universitari che da sempre portano avanti il tema della nonviolenza oltre a quello della sicurezza nelle strade cittadine. Scopo principale dell’incontro era informare e interessare le nuove generazioni su un problema della società attuale, su dove e perché nasce la violenza sulle donne e soprattutto cosa fare quando se ne è vittima. Perché ciò che emerge di più è proprio la difficoltà che le donne trovano nel reinserirsi nella città e nella società, dopo aver denunciato violenze familiari o avvenute anche al di fuori delle mura domestiche.

Risulta che spesso le violenze siano motivo di fuga da una città o da un posto di lavoro, che resteranno nell’immaginario della vittima luogo spiacevole e preferibilmente da evitare. Informare su tutto questo e su tutte le possibilità di supporto fisico e psicologico per le vittime era lo scopo della manifestazione, ed ottimo è stato di certo il risultato viste le tante domande e dubbi che i ragazzi hanno posto alle relatrici una volta conclusasi la parte prettamente didattica della conferenza e si è dato il via alla discussione. L’informazione genera interesse e quest’ultimo è sempre il primo passo per la risoluzione dei problemi. (Tancredi Marini)

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