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Cronaca

Palpeggiata e minacciata in ascensore, nei guai il datore di lavoro

La vittima assisteva un parente anziano dell'aggressore. Aveva riportato anche delle ferite

Palpeggiata e minacciata nell’ascensore dal datore di lavoro. Il caso finisce in tribunale con un’accusa di violenza sessuale per l’uomo.

La donna, una signora sudamericana assistita dall’avvocato Antonio Cozza, aveva risposto ad un richiesta per una badante, aveva sostenuto il colloquio e aveva iniziato a lavorare subito. Il secondo giorno, però, l’aggressione.

Secondo quanto raccontato in denuncia e sostenuto dalla Procura di Perugia, l’uomo l’avrebbe costretta a subire atti sessuali, consistiti nel “palpeggiarle ripetutamente il seno e contestualmente minacciandola che qualora non fosse andata a letto con lui, le avrebbe tolto le chiavi della macchina”. all’uomo viene anche contestata l’aggravante “di aver commesso il fatto nelle riferite circostanze di luogo tali da ostacolare la privata difesa”.

La violenza sessuale, infatti, sarebbe avvenuta all’interno dell’ascensore del palazzo in cui viveva la persona anziana assistita dalla vittima.

Il capo d’imputazione riporta anche il reato di lesioni personali in quanto durante i palpeggiamenti denunciati dalla donna, l’uomo l’avrebbe ferita al seno, con escoriazioni giudicate guaribili dai medici del Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia in cinque giorni.

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