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Cronaca

Un mostro in famiglia: abusi su una 13enne e violenza psicologica su un bimbo disabile

La drammatica vicenda è finita in tribunale. Oggi si è proceduto a completare l'istruttoria dibattimentale. La ragazzina a 13 anni. Una storia terribile

Aveva iniziato a procurarsi delle incisioni sulla braccia. Atti di autolesionismo compiuti dopo essere stata ripetutamente violentata dal patrigno. Protagonista della drammatica vicenda una ragazzina di soli 13 anni che, alla fine, è riuscita a raccontare l'orrore vissuto tra le mura domestiche. Un incubo durato per anni e finalmente finito grazie alla drastica decisione della madre di lei. La donna, sfinita, ha trovato infatti il coraggio di mettere il compagno alla porta, riuscendo così a riportare una parvenza di serenità in famiglia.

La drammatica vicenda è finita in tribunale. Oggi si è proceduto a completare l'istruttoria dibattimentale davanti al giudice Nicla Restivo. Durante l'udienza sono stati ascoltati i testimoni della difesa che hanno ripercorso alcuni gravi episodi di violenza, subiti, non solo dalla figlia, ma anche dalla ex compagna. La donna, presente in aula e difesa dall'avvocato Leonardo Romoli, è rimasta in silenzio mentre gli amici del tempo ripercorrevano gli episodi di quei terribili anni di violenza e soprusi.

Tra le vittime, non solo madre e figlia, ma anche il bambino nato da quell'unione e portatore di gravi patologie invalidanti. L'uomo, vergognandosi di quel figlio, non avrebbe infatti in alcun modo provveduto al suo mantenimento. Ma non solo, perché stando a quanto emerso in aula oggi, l'imputato avrebbe inoltre ignorato la sua esistenza, facendo finta che non fosse mai nato.

In base a quanto si legge nel capo d'imputazione, l'uomo sarebbe arrivato al punto tale di “staccare e riattaccare più volte il contatore della luce elettrica dell'abitazione in ore notturne così cagionando stati di panico nei figli minori ed in particolare nel bimbo portatore di handicap”. Sempre quest'ultimo avrebbe subito minacce come "ti taglio la testa". Preso, infine, da una rabbia cieca “avrebbe più volte minacciato di morte la propria compagna”. Gesti raccapriccianti e che alla fine hanno spinto la donna a ribellarsi, riuscendo così a regalare nuovamente una vita dignitosa ai suoi figli che pagheranno comunque per sempre la violenza di un uomo senza scrupoli.

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