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Cronaca

Violentata e massacrata di botte: "E' stato mio cugino", 39enne alla sbarra

La donna finì in ospedale per le botte subite: ecchimosi, volto tumefatto e fratture alle costole con una prognosi di oltre 40 giorni

Se l'orrore di una violenza subita non si vede più nel corpo, rimane nell'anima. Difficile dimenticare un'aggressione, uno stupro, una violenza, ancor più se il presunto autore è un parente, un amico fidato, un compagno. E' quello che nel lontano 2010 segnò per sempre la vita di una donna - oggi 50enne - che arrivò in ospedale con il volto tumefatto, con ecchimosi su varie parti del corpo e fratture alle costole. La prognosi sarà superiore a 40 giorni. 

Oggi, dinanzi al primo collegio presieduto da Gaetano Mautone - a latere i giudici Noviello e Pazzaglia - si è svolta una nuova udienza a carico del cugino della vittima, presunto colpevole di questa brutta storia e accusato di lesioni e violenza sessuale. La vittima - difesa dall'avvocato Laura Modena del foro di Perugia - ha confermato davanti ai giudici il racconto di quel pomeriggio da incubo, come raccolto nel corso di una lunga deposizione fatta nel 2013, ma ancora, dopo un rinvio a giudizio avvenuto nel 2011, a cinque anni di distanza il processo è ancora alle battute iniziali. 

Quel maledetto pomeriggio la donna si incontrò all'interno del suo casolare sulle sponde del Trasimeno, fu lì che si sarebbe consumata la brutale aggressione sessuale, approfittando del rapporto di fiducia e di parentela che li univa. Non contento, secondo quanto sostenuto dall'accusa - l'avrebbe anche massacrata di botte con calci e pugni (ferite refertate in pronto soccorso) e cacciata di casa.

L'imputato (difeso dall'avvocato Ilaria Iannacci) già nel 2005 fu arrestato per aver tentato di affogare la fidanzata nelle acque del lago; inoltre fu sottoposto alla misura di sorveglianza speciale. Il processo intanto, dopo l'ascolto in aula della vittima, di un vicino di casa della stessa e di un carabiniere,  riprenderà il 18 settembre per l'escussione di altri testi del pubblico ministero. 

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