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Cronaca

Mamma di 27 anni violentata e filmata prima di morire per overdose: caso riaperto

I giudici di appello vogliono sentire i due periti che effettuarono autopsia e analisi. L'imputato è stato condannato a 5 anni per violenza sessuale, ma assolto dalla cessione di droga

La Corte d’appello di Perugia ha deciso di risentire il medico legale, il tossicologo e l’imputato nel caso di una donna, una madre di 27 anni violentata e filmata mentre era in stato di incoscienza per assunzione di alcol e droga. Vittima che poi è deceduta per overdose.

L’esame dl medico legale, Sergio Scalise Pantuso e del tossicologo, Andrea Lazzarini, è stata fissata pe ril 19 dicembre prossimo. Quel giorno sarà sentito anche l’imputato, un 43enne sudamericano difeso dall’avvocato Mauro Dottori.

I giudici di primo grado hanno condannato l’imputato a 5 anni per cessione di droga e violenza sessuale e assolto per l’imputazione di morte causata da altro reato.

Un’assoluzione contestata dalla Procura che punta tutto sulla relazione dei periti laddove si afferma, nella ricostruzione delle cause del decesso che “la ritenuta assunzione da parte della vittima di alcol e stupefacenti”. Stupefacente che per l’accusa sarebbe stato fornito dall’aimputato.

Secondo l’accusa l'11 aprile del 2021 la Polizia era intervenuta in un appartamento di Fontivegge, dove si era svolta una festa, in violazione anche delle norme per il contenimento del Covid-19, e aveva trovato il corpo senza vita di una giovane sudamericana. La cittadina ecuadoriana era deceduta a seguito di un malore per l'abuso di stupefacenti. Al momento dell'intervento venivano trovate all'interno dell'appartamento quattro persone, tra cui i due indagati, oltre ad un'altra coppia amici della giovane defunta, una ragazza di 27 anni, mamma di due bambini.

Dall'analisi dei cellulari degli indagati, dei tabulati telefonici e dalla visione dei filmati delle telecamere di video sorveglianza, e dall'audizione dei testimoni, veniva ricostruita la serata della, trascorsa bevendo sostanze alcoliche in un altro appartamento in compagnia di connazionali, poi la festa intorno alla mezzanotte e 45 si era spostata nell'appartamento di piazza Vittorio Veneto, dove tutto il gruppo aveva consumato eroina e cocaina fornita proprio dal proprietario di casa.

L'uomo, inoltre, avrebbe approfittato dello stato di incoscienza della giovane poi deceduta per denudarla, toccarla nelle parti intime e consumare un rapporto orale. Nel suo cellulare i poliziotti avevano trovato fotografie della ragazza nuda. Violenze che sarebbero avvenute anche nelle prime ore della mattina, quando la giovane stava già male.

La famiglia della vittima si è affidata all’avvocato Donatella Donati.

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