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Cronaca

Sull'accoglienza tanti soldi pubblici ma zero documenti consultabili. Prefettura: "No accesso agli atti"

Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto una serie di documenti per verificare anche l'utilizzo di strutture comunali - come accade con l'ostello di Ponte Felcino - ma la Prefettura ha detto no. Ecco perchè...

L'accesso agli atti su bandi e convenzioni per l'accoglienza dei richiedenti asilo non è possibile dato che sono documenti "senza obbligo di pubblicazione e quindi non estensibili a terzi". E' questa in sintesi la risposta della Prefettura di Perugia data ad un eletto del popolo (il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristina Rosetti) nella massima assemblea cittadina, ovvero il consiglio comunale. Nessun documento, nessuna redicontazione, nessun atto ufficiale è dovuto nonostante il richiedente è un amministratore di quella città dove avviene l'accoglienza (e il suo business) con tutti i suoi risvolti sociali, politici ed economici. 

La stessa città che permettere la sosta dei richiedenti asilo deve rinunciare a strutture pubbliche come l'Ostello di Ponte Felcino che deve in teoria ospitare giovani turisti o studenti a prezzi stracciati. Per la Prefettura non sono pubblicabili "le copie dei bilanci degli aggiudicatari e degli atti da cui risultato le strutture utilizzate". 

Non appare opportuna dare notizie neanche  sull'ubicazione delle sedi per l'accoglienza "a tutela degli ospiti". Praticamente di quello che accade sull'accoglienza, sui soldi, sulla gestione, sui numeri, sulle strutture (siano esse anche comunali) non deve interessare alla politica locale. Tutto è affidato agli organi di governo e alle società accreditate (in prima fila la Curia e l'Arci). Figuriamoci ai giornalisti se è permesso raccontare dove finiscono i soldi di tutti e come si svolge l'accoglienza e soprattutto dove (esiste anche la tutela e il diritto di informazione anche per i cittadini di un certo territorio?). 

Scrive Cristina Rosetti: "Il M5S, vista l'entrata in vigore della normativa ancora più ampia sull'accesso generalizzato ha presentato istanza di accesso alla Prefettura di Perugia, per conoscere i bandi, le convenzioni in essere, i possibili inadempimenti contrattuali, le strutture indicate dai partecipanti al bando e utili all'aggiudicazione dello stesso (magari vi comparivano immobili comunali!), i provvedimenti del Prefetto con riferimento alla struttura di Ponte Felcino, visto che i gestori ci dissero che sarebbe stata proprio la Prefettura ad individuare la struttura quale centro di smistamento. Alla richiesta, la Prefettura risponde con un diniego totale. Anche se trattasi di impiego di denaro pubblico, ai cittadini, anche se consiglieri comunali, è escluso qualsiasi accesso, visto che, secondo la Prefettra, non si tratta di atti oggetto dell'obbligo di pubblicazione. Una impenetrabilità totale, che fa molto riflettere". 

E pensare che sul sito della Prefettura, alla voce trasparenza si legge questo: “il principio della trasparenza, inteso come «accessibilità totale» alle informazioni che riguardano l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Obiettivo della norma è quello di favorire un controllo diffuso da parte del cittadino sull'operato delle istituzioni e sull'utilizzo delle risorse pubbliche. "In particolare - continua a scrivere la Rosetti - la pubblicazione dei dati in possesso delle pubbliche amministrazioni intende incentivare la partecipazione dei cittadini per i seguenti scopi: assicurare la conoscenza dei servizi resi, le caratteristiche quantitative e qualitative, nonché le modalità di erogazione; prevenire fenomeni corruttivi e promuovere l'integrità;  sottoporre al controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento". Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare oppure regolamenti che vanno a modificare in corso d'opera quello che era stato previsto in precedenza.

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