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Cronaca

IL PERSONAGGIO La storia di Franco Rasetti, lo scienziato-pacifista di fama mondiale

Anche Perugia e l’Umbria hanno il loro Maiorana. Come il fisico catanese, sganciatosi dalla compagine di via Panisperna e misteriosamente scomparso, Franco Rasetti abbandonò il gruppo di Fermi, quando intuì le applicazioni belliche di quelle ricerche

Anche Perugia e l’Umbria hanno il loro Maiorana. Come il fisico catanese, sganciatosi dalla compagine di via Panisperna e misteriosamente scomparso, Franco Rasetti abbandonò il gruppo di Fermi, quando intuì le applicazioni belliche di quelle ricerche. Ma non si eclissò: preferì dedicarsi a studi di carattere naturalistico per i quali divenne famoso in tutto il mondo.

Ma c’è di più: verso gli ultimi anni della sua esistenza, decise di donare al paese natale di Pozzuolo Umbro il suo imponente archivio e le pregevoli collezioni naturalistiche. Oggi esiste l’associazione intestata al nome e alla memoria del “ragazzo umbro di via Panisperna”. Scienziato di vaglia che agli avanzatissimi studi di fisica preferì quelli naturalistici (fossili, piante alpine), appena comprese le possibili utilizzazioni in campo militare delle sue ricerche sull’atomo. 

L'Umbria e lo scienziato pacifista famoso in tutto il mondo: la storia di Franco Rasetti

Perché l’amico di Amaldi, Fermi, Pontecorvo e Maiorana, fu tutto meno che un guerrafondaio e seppe riciclarsi, a un livello di eccellenza mondiale, nel campo delle scienze naturali, guadagnandosi fama internazionale in Belgio, in Canada e negli Stati Uniti, dove insegnò con unanime apprezzamento.

Nato a Pozzuolo umbro nel 1901, deceduto centenario a Waremme (Belgio) nel 2001, Franco Rasetti riposa in Umbria, dal 2002, nel cimitero del suo paese natale. E adesso anche il suo archivio sta in Umbria e ne costituisce un’importante risorsa museale. L’archivio si compone di materiale cartaceo, di medaglie, targhe, riconoscimenti, ottenuti da parte dello Stato del Vaticano, dall’Accademia dei Lincei, dalle università di tutto il mondo. Innumerevoli le foto del periodo romano, belga, canadese e statunitense, accanto a personaggi del mondo scientifico, della politica, della cultura. Ma ci sono anche registrazioni, documenti e testimonianze, interviste su temi attuali come la globalizzazione e l’effetto serra: argomenti sui quali era alta l’attenzione dell’uomo e dello studioso, anticipatore di modernissime sensibilità.

“Due gli obiettivi dell’associazione – precisa Claudio Monellini, già amministratore e attuale presidente dell’Associazione Franco Rasetti – entrambi legati al bisogno di divulgarne il nome e conservarne la memoria”. “Prima di tutto – aggiunge – l’intenzione di esporre questo materiale, portandolo a conoscenza di tutti”. “Quindi – precisa – metterlo in rete, a disposizione di studiosi e appassionati della materia”. L’esposizione è avvenuta già dal 2015, insieme ai minerali, alle raccolte di fiori alpini. Proprio a Palazzo Moretti Costanzi (un altro umbro del quale dovremo parlare), affidato in comodato d’uso dall’Università all’associazione intestata al nome e alla memoria dell’illustre studioso, pacifista e nonviolento.

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