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Cronaca

Le mail truffa che stanno svuotando i conti in Umbria: l'evoluzione Phisching

Le denunce e i ricorsi alle associazioni dei consumatori da parte dei cittadini umbri hanno superato il livello di guardia e tutto grazie ad una truffa ben articolata sulla norma anti-riciclaggio


False mail, false richieste e soprattutto false normative: tutto questo con lo scopo di catturare dati sensibili dei vostri conti correnti e razziare i depositi con una pesca telematica. In Umbria si sta registrando un boom di truffa riuscite e altrettante tentate con il metodo Phishing: truffa azionata via Internet al fine di acquisire dati personali.

Se in passato le mail false erano incentrate su verifiche, conferme pin o su inviti al consumatore a contattare il mittente seguendo appositi percorsi - ecco gli indirizzi bufala...norepaly@postpay.it, noreply8024916@bancacredem.it che indica anche un numero verde: Numero Verde 800.27.44.36 falso  – ora arrivano dei veri e propri avvisi che hanno come oggetto “Normativa Antiriciclaggio” e testi nelle e-mail del seguente tenore:  “Gentile Cliente,Le ricordiamo che in base alla nuova normativa Ministeriale, che prevede - tra l'altro - la compilazione  del Questionario sulle norme Antiriciclaggio, Lei é formalmente tenuto, nonché obbligato in solido a  cambiare la password di registrazione al servizio ..… La invitiamo quindi, entro e non oltre 48 ore dal ricevimento della  presente, ad effettuare tale procedura, attraverso il link proposto a fondo pagina. Se decidesse di ignorare  questo avviso, ci vedremo costretti a sospendere temporaneamente la sua carta in attesa di ulteriori chiarimenti in merito.”

Viene dunque invocata la normativa antiriciclaggio e si invitano i consumatori a inserire codici, seguire link, inviare e-mail e compiere tutta una serie di azioni facendo credere che si tratti di un obbligo di legge. Ma è solo un Phishing più elaborato e più insidioso. Come ha ribadito l'associazione dei consumatori Adiconsum. "Attenzione: la normativa antiriciclaggio è molto stringente nel nostro paese ed impone molti adempimenti a banche ed a clienti" ha spiegato Francesco Ferroni di Adiconsum  "Ma nulla che preveda operazioni, questionari, verifica o quant’altro via e-mail. Si tratta appunto di operazioni di phishing ossia e-mail truffa che servono a captare codici segreti e/o istallare virus sul pc. Non deve quindi essere dato alcun seguito a richieste avvenute via sms, via mail con riferimento bancario, postale, carte di credito, e di 
qualsiasi altro genere, che abbiano ad oggetto la normativa antiriciclaggio, e non solo e che giungano via e-mail".

Se i consumatori umbri hanno dato creduto e seguito le indicazioni delle e-mail truffa dovranno allora contattare immediatamente la propria banca o la finanziaria, facendo controllare il proprio computer astenendosi dal fare operazioni bancarie che prevedano l’utilizzo di codici inerenti conti correnti e carte di pagamento. L’Adiconsum ha predisposto un ufficio-sportello a disposizione per le segnalazioni e per le richieste di risarcimento in caso di truffa. 

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