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Cronaca

Anno Accademico, è scontro sulla relazione del Presidente degli Studenti. Idee in Movimento: "Comizio contro Regione e Comune"

L'associazione degli studenti si è dissociata da capo del consiglio degli studenti e ha replicato punto su punto su alloggi, trasporti ed ha rivendicato una delle più alte tax area del Paese. "Attacchi politici e per giunta falsi"

L'anno accademico dell'Università degli Studi è scorso via tra ottimismo, apprezzamento per la relazione del Magnifico Rettore e la confermata consapevolezza che l'Umbria può contare sulla sapienza e sulla ricerca di un Ateneo vivo, forte e che vanta una storia invidiabile. Il versante invece bollente che non è passato inosservato è quello degli studenti e delle loro rappresentanze sindacali all'interno del Consiglio degli Studenti che è parte integrante e votante delle decisioni che di volta in volta vengono prese dall'Università. Il portavoce del consiglio è stato letto tra gli studenti di centrosinistra e può vantare, ormai da qualche anno, una solida maggioranza. Un consenso democratico e quindi legittimo. E' toccato a lui portare i saluti e fare la relazione sull'Ateneo da un punto di vista di chi lo vive dietro i banchi pagando la rette.

Un discorso di norma tra l'istituzionale non senza però certe rivendicazione garbate ma decise. Non è di certo passato inosservato tale discorso che è stato quello più politico dell'Anno Accademico e certamente quello orientato non verso la propria casa-madre, l'Università, ma verso le istituzioni del Comune di Perugia e della Regione che rispettivamente da 9 e 4 anni sono gestite per la prima volta dal centrodestra. Un attacco politico legittimo per carità ma in una sede istituzionale non politica. E questo ha fatto infuriare sia i vertici delle istituzioni che hanno avuto il buon gusto di rispondere indirettamente - vedi Melasecche su trasporti e abbonamenti - o lo faranno nei prossimi giorni mettendo sulla cattedra i risultati ottenuti su borse di studio, rette rimborsate e alloggi recuperati e da realizzare nei prossimi due anni. Avanti sono state mandate le truppe dei pari-grado: ovvero in particolare Idee in Movimento che si è completamente dissociata d quello che hanno definito un comizio e non un discorso istituzionale che doveva rappresentare tutto il consiglio degli studenti.

"Riteniamo il luogo ed il momento inadatti a sostenere comizi a senso unico, senza possibilità di contraddittorio, a nome di tutta la rappresentanza studentesca che non è stata coinvolta - hanno scritto a Perugiatoday.it per precisare la loro dissociazione - Riteniamo che con le istituzioni attaccate in questo consesso, debba essere adottato un approccio di tipo collaborativo, come nei fatti si è svolto in tutti questi anni, non lasciando l'Università "da sola" come si sostiene. Non a caso di ieri la notizia della completa copertura delle richieste di posto letto da parte dell'Agenzia per il Diritto allo Studio, non sono stati tagliati solo "un paio di nastri tricolore": dire così sembra voler mettere in discussione questa conquista -sicuramente tardiva e sicuramente migliorabile soprattutto nel numero dei posti disponibili per auspicare una continua crescita".

E questa la contro-risposta su alloggi, uno dei problemi principali di questi mesi. Su abbonamenti agevolati per il trasporto c'è la volontà e la trattativa in corso per trovare risorse e ampliare la platea degli aventi diritto per coprire i costi e convincere così Busitalia a rimettere in moto la macchina. La partita non è chiusa, seppur complicata. Idee in Movimenti ribatte anche all'immagine di Perugia che ne è uscita fuori dall'anno accademico: una città decadente e non in linea con le esigenze dei giovani e degli studenti. "Il nostro centro storico è, in questo momento, il vero centro della vita studentesca e l'amministrazione ne ha tenuto conto, eliminando ad esempio quel vecchio divieto al pubblico spettacolo (sicuramente in maniera tardiva, ma con lungimiranza) nei locali del centro; ulteriori proposte, come eliminare il divieto di somministrazione di alcolici dopo le 1:30 di notte, andrebbero avanzate e discusse nei luoghi adatti".

Idee in Movimento invece rivendica un'attenzione massima da parte della Regione attraverso le politiche di diritto allo studio, verso la situazione difficile per molte famiglie che devono sostenere i figli all'Università: "Crediamo, inoltre, che disegnare un panorama così desolante ad un evento di questa portata crei solo sfiducia in quelle che sono le opportunità che può fornire il nostro territorio ma soprattutto la nostra Università, che sotto molti punti di vista si conferma un'eccellenza anche e soprattutto in tema di diritto allo studio: ad esempio, siamo l'unica Università che con il lavoro dell'Agenzia per il Diritto allo Studio, può usufruire di una no-tax area prevista per fasce fino a 30.000€ -un grande traguardo che non ci può permettere di mettere in imbarazzo il Nostro Ateneo".

E in questa polemica tutta interna alla politica giovanile c'è spazio anche per un'accusa di totalitarismo nei confronti della maggioranza degli studenti di centrosinistra alla guida del consiglio degli studenti: "Ci vediamo infine dispiaciuti nel non essere stati coinvolti nel video di presentazione dell'Ateneo, trasmesso all'evento, in cui si vedevano solo membri e simboli di una delle tante sigle che compongono le rappresentanze studentesche. Ci auguriamo che l'Università tenga conto, pro futuro, di tutte le altre voci che compongono il vivissimo dibattito politico universitario". Un clima infuocato che non fa ben sperare in vista di amministrative e regionali (2024). Questa schermaglia nasconde un conflitto regionale e a livello perugino molto alto. Roba da grandi, si sarebbe detto un tempo con tono paternalistico. 

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