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Cronaca

Umbria Mobilità, in quattro accusati di truffa: ex vertici a processo

Conti "aggiustati" per non perdere sei milioni di euro". La difesa: "Nessun dato taroccato". Rinvio a giudizio per quattro

Tutti a processo. E' quanto stabilito dal gup Carla Giangamboni che - su richiesta della procura - ha rinviato a giudizio per truffa i quattro imputati coinvolti nell'inchiesta stralcio di Umbria Mobilità, nata da una costola dell'indagine madre su un presunto buco milionario nelle tasche dell'azienda di trasporto. Torna in aula, dinanzi al gup del tribunale di Perugia, perché il pubblico ministero Manuela Comodi aveva chiesto il rinvio a giudizio per Renato Mazzoncini (ex Busitalia e manager di Fs), Lucio Caporizzi (ai vertici della Bad Company dopo la cessione di Busitalia), per Franco Viola (già Ad di Umbria Mobilità) e per una dipendente della società di trasporto. 

L'impianto accusatorio sostenuto dalla procura è quello di presunte irregolarità nell'inserimento dei dati inviati all'Osservatorio del Trasporto pubblico con il fine di far 'tornare' i conti e ottenere la parte variabile del Fondo nazionale di quasi sei milioni di euro. Soldi questi, che in caso di obiettivi mancati delle aziende su ricavi autonomi, sarebbero andati persi.  Nel 2016 il denaro fu anche sequestrato così come disposto dal magistrato: per evitare questa perdita, l'accusa sostiene che i conti  sarebbero stati "aggiustati", proprio per evitare una perdita secca di sei milioni dal Ministero dei Trasporti alla Regione.

Per i quattro imputati il gup ha disposto il rinvio a giudizio e l'inizio del processo dinanzi al giudice monocratico in programma per il 22 gennaio 2020. Gli imputati, difesi dagli avvocati Francesco Falcinelli, Luca Gentili, Marco Spoleti, Maria Mezzasoma e Antonio Fiorella, hanno sempre sostenuto la correttezza del loro operato. 

La difesa di Caporizzi - avvocato Luca Gentili - aveva marcato come "i dati inviati all'Osservatorio siano sempre stati veritieri e bene inseriti, tanto che nemmeno l'Osservatorio aveva sollevato questioni di esclusioni o altre lamentele". Intanto il giudice ha deciso che sarà necessario un processo per poter approfondire le contestazioni mosse agli ex vertici e imputati. 

Sulla questione interviene anche FS che, con una nota, spiega: "Si prende atto dell'intervenuto rinvio a giudizio dell'ingegner Renato Mazzoncini nell'ambito del processo cosiddetto Umbria Mobilità. Non può che essere confermata l'assoluta estraneità ai fatti di causa dell'Amministratore Delegato di FS Italiane, che non ha mai amministrato Umbria Mobilità. Si confida, trattando di questione interpretativa di disposizioni di natura amministrativa, che il dibattimento possa, al più presto, chiarire la realtà dei fatti". 

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