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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro "rosso sangue", non calano i lutti in orario d'ufficio: oltre 11mila i nuovi "invalidi"

I dati sono "drogati" dalla crisi che ha tolto migliaia di posti di lavoro in tutti i settori. Ma nonostante questo restano stabili le morti sul lavoro in Umbria. C'è invece un calo costante degli infortuni e le mutilazioni a danno dei lavoratori

Restano stabili le morti sul lavoro in Umbria nonostante cantieri, campi e fabbriche quasi svuotate dalla crisi. E tutto questo a fronte di una diminuzione costante degli infortuni invalidanti sul lavoro. Gli ultimi dati sono stati forniti dall'Associazione nazionale per lavoratori mutilati e invalidi per lavoro dell'Umbria nel giorno della 63esima giornata per le vittime sul lavoro che è andata in scena nella sala dei Priori. Nel 2012 i lutti durante l'orario di lavoro e per cause di servizio sono state 15 (11 in provincia di perugia e 4 in quella di Terni), praticamente appena uno meno rispetto al 2008.

Gli infortuni sul lavoro regionale sono passati dai 17.109 del 2008 ai agli 11.447 del 2012 (erano 10.880 nel 2011). In provincia di Perugia si sono verficati nel passato anno qualcosa come 9.378 infortuni; mentre in quella di Terni sono stati complessivamente 2.069. Un calo importante che supera quel 10 per cento in meno che è la media del Centro Italia.

Un risultato reso possibile soprattutto per via della crisi che ha prodotto meno lavoro, ma stanno dando risultati anche le campagne di informazione tra i datori di lavoro e gli stessi lavoratori. "Non dobbiamo abbassare la guardia anche perchè il fenomeno è ancora alto e preoccupante. C'è comunque una chiara inversione di tendenza - ha spiegato Alvaro Burzigotti dell'Anmil - rispetto a pochi anni fa quando le morti sul lavoro e anche le mutilazioni invalidanti erano molto più frequenti. Ora si investe di più in sicurezza e in attrezzature".

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