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Cronaca

Supermercati aperti, ma alcuni sindaci chiudono i mercati rionali. Ambulanti in rivolta: "Nel decreto non è previsto"

"Considerato che si svolgono all’aperto, i mercati sono luoghi di acquisto più sicuri. Chiudere i mercati significa mettere letteralmente in ginocchio una intera categoria"

L'emergenza coronavirus e una strana interpretazione del nuovo decreto del Governo rischiano di far chiudere persino i mercati settimanali nelle città dell'Umbria. Un eventuale ulteriore danno all'economia regionale e un ulteriore stravolgimento della vita quotidiana dei cittadini. Alcuni comuni tra cui Spoleto hanno deciso di sospendere il mercato cittadino secondo le associazioni di categoria. Perugia invece ha confermato l'appuntamento del sabato a Pian di Massiano. Sospendere questa tipologia di commercio, per giunta che si svolge all'aria aperta, non ha oggettivamente senso dato che tutto i supermercati e ipermercati sono aperti, giustamente per rifornire la popolazione. E' altissima la preoccupazione tra gli ambulanti umbri, a cui dà voce il sindacato di categoria Fiva Confcommercio, che si appella alle amministrazioni affinché non condividano una scelta che ad oggi non è assolutamente obbligata da nessun provvedimento ministeriale.

“Condividiamo pienamente e con convinzione le esigenze di tutela della salute pubblica – sottolinea il presidente di Fiva Umbria Confcommercio Mauro Fortini - ma la sospensione dei mercati al momento attuale non è prevista da nessun decreto o circolare ministeriale come misura di contenimento del virus. Le interpretazioni “estensive” in questo senso sono una scelta discrezionale dei Comuni, che a nostro avviso non è giustificata. Altrimenti dovremmo chiudere preventivamente anche tutti i negozi e i supermercati! Anzi, considerato che si svolgono all’aperto, i mercati sono luoghi di acquisto più sicuri. Chiudere i mercati significa mettere letteralmente in ginocchio una intera categoria, fatta da migliaia di imprese, che non hanno altre fonti di reddito”.

Fiva Confcommercio chiede dunque ai Comuni di non prendere decisioni affrettate, sottolineando anche la totale disponibilità e impegno per adottare soluzioni che diano massime garanzie sia agli operatori che ai consumatori. “Possiamo aumentare lo spazio tra i banchi – spiega ancora Fortini – e disciplinare l’accesso dei consumatori; Fiva è anche prontissima a contribuire a diffondere una corretta informazione. Riteniamo che continuare a far svolgere i mercati laddove non ci siano oggettive ragioni di salute pubblica per sospenderli sia anche un importantissimo segnale di incoraggiamento per una regione che oggi, sia a livello di imprese che di cittadini, è profondamente prostrata, e che invece deve in tutti i modi resistere e rimettersi in moto. Chiediamo ai Comuni di aiutarci in questo!”.

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