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Cronaca

L'Umbria la terra amata dai turisti stranieri e Assisi strega tutti

Anche il turismo paga lo scotto della crisi economica, pur facendo registrare una lieve ripresa in Umbria. Ad essere presi di mira alberghi a 4 stelle e dimore storiche

Non sono gli italiani ad amare l’Umbria, bensì gli stranieri. I dati, infatti, parlano chiaro con un più 2,37%, di arrivi da parte di cittadini che non appartengono al Bel Paese e un meno -0,78% di turisti italiani. Stessi dati per le presenze +0,69% per i primi e un -3,78% di presenze per i secondi.

A calare è però la permanenza media dei turisti, scesa a 2,6 giorni. Più fortunati agriturismi e residence con una media di 4,1 giorni, anche se rimane comunque invariata la scelta delle strutture recettive con il 51,5% dei turisti che soggiorna  nelle alberghiere e il 48,5% in quelle extralberghiere. Ma nonostante la crisi economica va comunque sottolineato che si preferisce sempre più scegliere alberghi a 4 stelle e Residenze d’epoca, mentre calano gli alberghi a 1 e 2 stelle. Nel settore extralberghiero aumentano, invece, affittacamere, agriturismi, Bed & Breakfast, case per ferie e case religiose di ospitalità.

Sempre più americani in Umbria, mentre sembra che diminuiscono olandesi, tedeschi e belgi. Gli italiani che invece amano maggiormente la terra di San Francesco vengono da Lazio, Campania, Puglia, Toscana e Lombardia, anche se in calo rispetto al 2012  ad eccezione delle ultime due regioni che invece fanno registrare  un incremento. A riscoprire l’Umbria anche veneti, siciliani e piemontesi.

Il 2013 rimane comunque un anno di ripresa per il settore alberghiero che ha visto crescere il numero di persone che hanno scelto la terra dei Ceri come meta per le loro vacanze. A riscuotere più successo: Assisano (+5,81% arrivi e +5,65% presenze), Tuderte (+8,23% arrivi e +1,83% presenze) e Spoletino (+5,28% arrivi e +4,98% presenze) ed un incremento dei  soli arrivi nei comprensori Valnerina (+2,49% arrivi e -1,30% presenze), Amerino (+1,91% arrivi e -3,75% presenze) e Orvietano (+0,69% arrivi e -0,89% presenze), mentre le variazioni sono state negative  negli altri comprensori.

Ad intervenire l’assessore regionale al turismo, Fabrizio Bracco: “I dati sono abbastanza confortanti se valutati nel contesto dell’attuale crisi economica che ha evidenti ripercussioni anche nel settore turistico e che porta i visitatori a tagliare sui tempi di permanenza in vacanza e quindi sulle presenze. Secondo di dati Istat – ha spiegato Bracco – in Italia, nel 2013, c’e stata una pesante contrazione dei viaggi degli italiani, con  un calo del 19,8 per cento rispetto al  2012.  In questo cotesto va dunque letto positivamente il lieve incremento degli arrivi che testimonia come l’Umbria sia una meta turistica ambita, anche se in maniera territorialmente disomogenea”.

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