Falsificano l'estensione degli ettari posseduti per ottenere i fondi europei: coppia di imprenditori agricoli sotto processo
Secondo la Procura avrebbero falsificato documenti e schede tecniche per incassare i soldi dall'Agea e dalla Regione Umbria
Due imprenditori agricoli, difesi dagli avvocati Claudio Cimato e Vincenzo Lucattelli, sono accusati di truffa con i fondi europei per l’agricoltura.
Secondo la Procura di Perugia i due, “in qualità di soci” avrebbero agito “di comune accordo” per la presentazione delle domande per i contributi pubblici e utilizzato le carte di pagamento “sulle quali venivano ricevuti i contributi, per monetizzarli immediatamente”, nonostante la risoluzione dei contratti che avrebbero permesso proprio l’assegnazione dei fondi europei.
Per la Procura di Perugia i due imputati avrebbero dichiarato “falsamente nelle domande e nelle schede di validazione volte a ottenere i benefici (contributi diretti Agea) di avere a disposizione” i terreni oggetto del contratto in questione, ma che in realtà non solo era stato annullato, ma neanche trascritto presso la Conservatoria.
In questo modo, secondo l’accusa, i due imputati avrebbero ottenuto 16.597,15 euro di pagamenti diretti da parte di Agea e 16.454,46 euro di pagamenti agro-climatico-ambientali dal PSR della Regione Umbria.
Le attestazioni di “avere a disposizione alla data del 15 maggio gli ettari ammissibili abbinati ai diritti di aiuto” comunitari, poi rivelatesi fasulle, sono costate alla coppia anche la contestazione del reato di falso.