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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Truffa all'Inps, si "pappano" la disoccupazione... ma hanno mai lavorato?

Una truffa studiata a regola d'arte da un gruppo di sei persone che, dopo una lunga indagine, è finito davanti al giudice. L'avvocato Giuseppe De Lio: Chiariremo tutto, non c'è stato nessun dolo

È bastato semplicemente attestare qualche falsa “giornata lavorativa” per mettersi in tasca la tanto agognata disoccupazione. O almeno agognata per tutti i cittadini, di certo non per il gruppetto dei sei, finiti adesso davanti al  giudice, per essersi “beffati” dell’Inps.

Ed è così che sul capo d’imputazione si scorrono le cifre e si scopre che si va dalle duemila e rotte euro cadauno fino alle cinquecento euro. Soldi di fatto che, sempre stando a quello che è emerse durante l’indagine, sarebbero del tutto immeritati, dato che i coinvolti nella realtà dei fatti non avrebbero lavorato una sola giornata di quelle dichiarate invece all’Inps.

Una truffa, insomma, ai danni dello Stato studiata a regola d’arte se pur con qualche lacuna, dato che è stato possibile risalire a quelli che adesso da persone con un lavoro “altalenante” sono diventati degli imputati. A difendere l’unica perugina, finita in mezzo a questa vicenda, gli altri sono infatti tutti di origine campane, sono i legale, la dottoressa Valentina Gudini e Giuseppe De Lio dello studio Brusco, che alla redazione di Perugiatoday ha dichiarato: “Nessuna truffa a nostro avviso, la mia assistita è serena. Finalmente avremo la possibilità di chiarire l’intera vicenda”. Il resto degli imputati sono difesi dai legali Nocera e Forte.

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