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Cronaca Gualdo Tadino

Prima la picchia, poi la minaccia e infine la segrega in camera: l'incubo di una moglie

E' finito in tribunale dopo anni di violenze e minacci nei confronti della propria moglie. Il giudice ha deciso oggi - 12 marzo - di rinviare a giudizio l'uomo

Era arrivato a picchiarla sul posto di lavoro. Una persecuzione continua quegli di matrimonio per una giovane donna, costretta a subire i soprusi di un marito padrone. Segno che si portava vivi sul volto, a causa di quei pugno che arrivavano senza pietà.

Entrambi residente a Gualdo Tadino. Era un matrimonio naufragato ben presto e sfociato in una serie di ripercussioni che avevano fine. Lei alla fine non ha più retto e ha denunciato l’uomo, di origine tunisina, rinviato oggi, 12 marzo, a giudizio.

Nel capo d’imputazione si legge: “Nel corso del matrimonio fino agli anni e ai mesi più recenti, assumeva nei confronti della donna atteggiamenti intimidatori, minacciosi, volti a farsi consegnare denaro per l’acquisto di alcolici e sigarette, nonché somme di denaro per pagare dallo stesso contratti, minacciandola di ucciderla con un coltello”.

Ma la notte in cui tutto crolla è quella tra il 16 e il 17 luglio “in stato di ebrezza – si legge sempre sull’atto – la insultava dicendole ripetutamente ‘puttana’ e picchindola, rinchiudendola nella camera coniugale e consentendole di uscire solo la mattina successiva”. L’uomo dovrà adesso comparire davanti al giudice per aver maltrattato la coniuge, sottoponendola ad atti di violenza fisica, morale e psicologica.

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