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Cronaca

"Ma come giochi?", i commenti alla partita di tressette scatenano la rissa

Un giovane sotto processo per aver picchiato un anziano che si era lamentato per le interferenze del primo: braccio rotto e costole incrinate

Il gioco delle carte è una cosa seria e i commenti a partita di tressette in corso sono vietati. Pena il venire alle mani.

Ed è quanto accaduto in un bar di Torgiano tra un anziano e un giovane. Il primo finito in ospedale con un braccio rotto e alcune costole incrinate. Il secondo in tribunale, difeso dall’avvocato Marco Piazzai, per lesioni personali. L’anziano si è costituito parte civile tramite l’avvocato Roberto Quirini.

Il giovane, secondo quanto ricostruito in querela, si sarebbe posizionato alle spalle del giocatore anziano mentre si disputava una appassionata partita a tressette. Ogni volta che il giocatore chiamava una carta o una giocata, quello dietro protestava e commentava: non si fa così, ha sbagliato a giocare l’asso, doveva calare coppe e non spade. E via dicendo.

Al colmo dell’esasperazione l’anziano si sarebbe girato e avrebbe mandato a quel paese il ragazzo. Il quale, non gradendo l’insulto, spintonava l’anziano, mandandolo a terra, con rottura del braccio e di alcune costole.

Da terra l’anziano preannunciava querela e il ragazzo, trattenuto dagli avventori del bar, gli prometteva un’altra e ben più consistente dose di botte.

La difesa. Il ragazzo non avrebbe mai aggredito nessuno, anzi, i due sarebbero caduti entrambi e l'anziano aveva avuto la peggio. L'imputato si era anche offerto di aiutare l'anziano a rialzarsi. Visto che l'anziano alzava minaccioso il pugno, gli avrebbe anche detto: "Ti aiuto ad alzarti, ma non mi picchiare".

Adesso le parti si sono ritrovate davanti al giudice Marino Albani in un tentativo di ricomporre la lite con risarcimento all’anziano e remissione di querela.

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