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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Incaricato di una ditta di moda si finge cliente e scopre maglietta contraffatta: condannate

Le tre imputate, all'epoca dei fatti socie in affari, erano state assolte da ogni accusa, ma in appello sono state condannate a 6 mesi di reclusione e una multa

Sei mesi di reclusione (pena sospesa) e 140 euro di multa, è questa la condanna in appello stabilita per tre imputate, all'epoca dei fatti socie in affari, accusate di ricettazione. I fatti risalgono a qualche anno fa.

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Le tre socie hanno un paio di outlet di abbigliamento tra Perugia e Ponte Felcino, quando un incaricato di un'azienda di moda, si finge cliente e scopre una maglietta contraffatta. Per le tre socie inizia un procedimento giudiziario e vengono accusate oltre che di ricettazione, anche di commercio di prodotti con segni falsi e frode in esercizio commerciale. Secondo l'accusa, in concorso tra loro, avrebbero venduto al "cliente" la polo di marca fasulla, inoltre "con il fine di procurare a sè o ad altri un profitto, avrebbero acquistato e ricevuto i capi d'abbigliamento con marchio contraffatto"- si legge nel capo d'imputazione.

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Le donne finiscono a processo, poi assolte, con una sentenza di primo grado, per insussistenza di prove a loro carico, ma  finiscono nuovamente a processo. Questa volta, in appello, arriva la condanna. "Faremo ricorso in Cassazione- spiega il legale Massimo Degli Esposti- Non solo non ci sono i presupposti del reato contestato, ma siamo al limite della prescrizione per il reato di ricettazione a loro contestato. Inoltre sono state condannate tutte e tre con la medesima pena, senza aver valutato la possibile e diversa posizione delle tre socie". 

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