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Cronaca

Città e mobilità, intervista a Massimo Rigucci: "Minimetrò fallimentare, analisi sballate su aeroporto ed Fcu..."

Piano dei trasporti per l'Umbria e per Perugia tra ritardi, polemiche e scelte sbagliate. Il parere dell'ingegnere Rigucci

Ecco il secondo step dell’intervista all’ingegner Massimo Rigucci sul delicato tema dei trasporti.

Ingegner Rigucci, torniamo al Piano Regionale dei Trasporti. Insomma, siamo in gravissimo e irreparabile ritardo? E poi quel Piano, faticosamente partorito, è condivisibile? “Altra cosa che non condivido di quel PRT è lo start up dopo ben 4 anni. Dunque, se questi quattro si sommano ai 2 di ritardo, la somma è 6: il che praticamente significa che il PRT arriva quasi alla sua conclusione naturale del 2024”.

Poi la nota polemica in chiave di linguaggio e definizioni improprie “… Oltre al fatto che lo start up, termine che va molto di moda perché fa tanto ‘inglese’, si dovrebbe correttamente utilizzare per le aziende innovative, attivate per lo più da giovani, e non per discipline consolidate come la trasportistica”.
 
Aggiunge: “Del resto quel PRT, la cui attivazione non è verificata da alcuna parte politica regionale– a cominciare da quella opposizione fatta dai 'padri'; del Frecciarossa in cambio della FCU – è una specie di "lettera ad un bambino mai nato" che la Regione dell'Umbria si è fatta scrivere  " a pagamento", proprio come farebbe uno studente svogliato, e anche un po’ testone, rivolgendosi alla Scuola privata di turno per prendere il diploma…tanto paga papà”. 
 
Cosa ci dice dell’aeroporto? “Per l'Aeroporto San Francesco si cercano (poi, purtroppo, si trovano pure) dei vettori ai quali vengono dati in anticipo 500 mila euro di soldi pubblici senza neppure le licenze ENAC richieste. E il tutto – circostanza ancora più grave – senza condurre una analisi della domanda di trasporto aereo”.

Che significa? “Vale a dire che se, ad esempio, c'è una forte domanda di voli per Bucarest, non posso sostituirla con dei voli per Trapani in inverno!”.

E per quanto riguarda Perugia? “Per quanto riguarda poi la trasportistica di Perugia città, è evidente che i vari ‘attori’ da anni non si parlano”.

Può fare un esempio? “Eccolo: il Minimetro. A mio parere era sbagliato fin dalla sua progettazione, tant’è vero che la sera doveva fermarsi dopo le 21:30 a causa del rumore che produce e che nessun amministratore aveva previsto”.

E che ci dice dei costi?
“Un Minimetro che costa (come contratto di servizio) un milione di euro al mese al Comune, con una frequentazione di appena 2 milioni di passeggeri anno (rispetto ai 6 milioni che qualche interessato "veggente" aveva previsto), non ha eliminato neppure il trasporto su gomma, da e per il Centro storico, con il relativo, forte inquinamento”.
 
Quali le conseguenze?
“In pratica, nonostante questo "bruco mela" mangiasoldi (che però ormai c'è), e nonostante il City manager, il Comune di Perugia continua a incentivare il trasporto pubblico e privato su gomma nel centro storico. Evidenziando che, così come accade in Regione, si naviga a vista, senza un percorso
conseguente ad un progetto che sia frutto di una adeguata elaborazione”. 

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