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Cronaca

Traffico illegale di cuccioli dall'Est Europa: business da 20mila euro al mese, fermata banda

Una organizzazione criminale dedita al traffico internazionale clandestino di cuccioli è stata individuata e sgominata dai Carabinieri Forestale che da un anno tenevano sotto controllo con intercettazioni telefoniche ed ambientali. La banda vendeva cani anche a Perugia e provincia oltre che in altre 12 province del Paese.

I cucciolotti venivano acquistati nell'Est Europa privi di qualsiasi certificazione e cure veterinarie e in molti casi una volta arrivati in Italia si ammalavano e in alcuni sono anche deceduti. Da qui le segnalazioni degli ignari acquirenti ai Carabinieri Forestali. I cuccioli venivano venduti direttamente tramite internet ad un prezzo intorno ai 500 e 700 euro, ad un prezzo nettamente inferiore rispetto ai veri allevamenti. Li spacciavano per provenienti da strutture italiane in regola e consegnavano direttamente a casa dell'acquirente i cani.  Il giro d'affari stimato è intorno ai 20mila euro al mese.  

Gli animali sarebbero stati sistematicamente sottratti alle cure della mamma in tenerissima età, ovvero al di sotto delle 12 settimane previste dai regolamenti e così accadeva spesso che gli animali, già debilitati dai trasferimenti, si ammalassero. "Le indagini - hanno ribadito gli inquirenti -  infatti hanno preso il via partire dalle denunce di alcuni acquirenti finali che dopo l’acquisto lamentavano cattive condizioni di salute dei cani".

Questi ultimi, delle più svariate razze, una volta giunti sul suolo nazionale, sarebbero stati immunizzati con vaccinazioni “fai da te” grazie alla compiacenza di medici veterinari. L’”italianizzazione” dei cani veniva completata fornendo falsi libretti sanitari ed inoculando i microchip identificativi come se fossero nati direttamente in Italia.

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