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Cronaca Assisi

Stanato "topo d'appartamento" nel suo covo, trovati i soldi e il kit del perfetto ladro

Il blitz è durato pochi minuti: nessuna resistenza per il terzo "topo d'appartamento" incastrato dai suoi recenti foto segnalamenti che hanno permesso agli inquirenti di riconoscerlo con assoluta certezza

A finire in manette anche l’ultimo componente della banda che la sera del 22 dicembre ha  svaligiato un appartamento di Umbertide. I militari dopo avere raccolto gravi indizi di colpevolezza a suo carico  hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto, arrestandolo mentre si trovava in un appartamento di San Sisto. I militari guidati dal Maggiore Marco Sivori,  in collaborazione con personale del Nucleo Radiomobile di Perugia, hanno prima individuato il “covo” dove si era rifugiato il malvivente insieme ad altri suoi connazionali per poi decidere di intervenire domenica quando da poco erano passate le dieci del mattino.

Il fermo del ventiduenne  albanese rappresenta di fatto, l’ultimo tassello dell’attività di indagine condotta dal Norma di Assisi in merito al furto in un'abitazione dello scorso 22 dicembre: e anche questa volta si è reso necessario un lavoro meticoloso e certosino che ha visto impegnati gli investigatori per circa una settimana. Ad essere passate al setaccio sono state le telecamere e gli impianti di videosorveglianza di Perugia e il vaglio di centinaia di fotografie di albanesi “schedati” dalle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio.

Il blitz è durato pochi minuti: nessuna resistenza per il terzo “topo d’appartamento” incastrato dai suoi recenti foto segnalamenti che hanno permesso agli inquirenti di riconoscerlo con assoluta certezza. Nella sua disponibilità i militari hanno rinvenuto anche circa cinquecento euro in contanti.  Anche lui adesso dovrà rispondere del bottino di un migliaio di euro trafugato dall’appartamento di Umbertide e anche di tutto il materiale (radioline ricetrasmittenti, torce elettrice, guanti in lattice e addirittura una fune utilizzata per calarsi dai balconi delle case) rinvenuti all’interno della macchina a bordo della quale viaggiavano i tre  albanesi. Questi malviventi sono gli stessi che in più occasioni, all’atto di commettere i furti, hanno barbaramente e gravemente maltrattato piccoli animali domestici trovati nelle abitazioni “visitate”.

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