Todi, verifiche stabilità su Ponte Molino: sommozzatori all'opera
Il ponte di Monte Molino sotto la lente dei sommozzatori di Roma e Viterbo dotati di sistema D.D, utile per rilevare dati sulla stabilità dell'opera risalente al 1914
Una squadra dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, proveniente da Roma e Viterbo unitamente a personale VF di Comando provinciale di Perugia ha eseguito una serie di ispezioni subacquee sulla pila dell’alveo del ponte sul Tevere in loc. Ponte di Monte Molino di Todi, lungo la SR 397.
Le precarie condizioni di stabilità del ponte hanno portato i tecnici dell’Area viabilità della Provincia di Perugia a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco.
A coordinare le operazioni è stato l’Ing. Antonio Maggi della direzione regionale Vigili del Fuoco Lazio. A scendere in acqua sono stati due sommozzatori che dopo una rilevazione diretta e l’esecuzione di alcuni rilievi hanno utilizzato un particolare robot “il sistema D.D. Son” che consente il rilevamento di qualsiasi oggetto anche a visibilità zero.
Con questa particolare strumentazione è stata realizzata un’immagine (analoga a quella ecografia), poi consegnata ai tecnici della Provincia di Perugia. L’operazione, durata dalle 12 alle 15 di mercoledì, ha consentito il rilevamento delle dimensioni geometriche della fondazione della pila che sorregge centralmente il ponte, la sua profondità e altezza.
L’area viabilità della Provincia di Perugia ha richiesto questa ispezione perché da un attento esame del ponte è emerso che alcune aste della struttura reticolare sono eccessivamente snelle e necessitano di interventi di rinforzo. Per questo motivo da tempo è stato istituito il senso unico alternato, regolato da impianto semaforico, all’altezza del ponte così da ridurre il carico sull’intera struttura.
In futuro sarà necessario intervenire con lavori sull’opera viaria che permettano la riapertura del ponte in entrambi i sensi e l’aumento del carico, oggi fissato a 7 tonnellate, nonché la messa in sicurezza sismica dell’opera.