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Cronaca Magione

Terremoto, lo stato di emergenza è agli sgoccioli: ancora sfollati ospitati al Trasimeno

Al momento, nelle tre strutture rimangono ospiti 85 persone: il 19 agosto fine dello stato di emergenza

Agli sgoccioli. Una manciata di giorni, poi lo stato di emergenza dopo il terremoto del Centro Italia terminerà. La data è quella del 19 agosto, come disposto dalla Regione Umbria. E al Trasimeno ci sono ancora sfollati ospitati negli alberghi.  Lontani da casa, lontani dalla propria terra martoriata dal sisma. A nove mesi dall’arrivo nelle strutture ricettive di Magione di circa 400 persone sfollate a causa degli eventi sismici in Valnerina, il Centro operativo comunale fa il punto della situazione in previsione della chiusura dello stato di emergenza. Al momento, nelle tre strutture rimangono ospiti 85 persone di cui, a San Feliciano, 47 ad Ali sul Lago e 20 alle Tre Isole. I restanti 18 all’hotel Le rocce in località Villa di Magione. Delle 85 persone sfollate a causa del terremoto dieci provengono dalle Marche.

All’incontro erano presenti il sindaco Giacomo Chiodini, l’assessore Cristina Tufo, il comandante di carabinieri, maresciallo Andrea Valli; il comandante della polizia municipale, Mario Rubechini, rappresentati della Caritas, della Misericordia, della protezione civile, della proloco di Magione  e degli uffici dei servizi sociali del Comune.

Intanto, è già in fase di chiusura il centro di smistamento del materiale (abiti e prodotti per la persona) allestito dalla Caritas presso i locali di piazza Simoncini. Il materiale rimanente sarà trasferito nella sede dell’associazione in via Memorabile. I mezzi della protezione civile, spiega il Comune di Magione, “hanno percorso circa diecimila chilometri i servizi di accompagnamento. Importante i contributo della Misericordia nella gestione della parte socio-assistenziale”.

Meno di un mese al 19 agosto, ma “rimangono da definire, su indicazioni della Regione, le azioni da mettere in atto per i cittadini che, pur avendo compiuto tutte le operazioni per una diversa destinazione, non hanno ancora trovato una sistemazione alternativa alla data di chiusura dell’emergenza”. Che fine faranno gli sfollati? Che ne sarà di loro? Il tempo corre e non aspetta nessuno. 

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